A novembre il debito delle Amministrazioni pubbliche è stato pari a 2.229,4 miliardi, in aumento di 5,6 miliardi rispetto al mese precedente. Lo indica il Supplemento “Finanza pubblica, fabbisogno e debito” della Banca d'Italia.
L’incremento è dovuto al fabbisogno mensile delle Amministrazioni pubbliche (7,1 miliardi) parzialmente compensato dalla diminuzione delle disponibilità liquide del Tesoro; l’effetto complessivo degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione del cambio dell’euro ha marginalmente aumentato il debito (0,1 miliardi), spiega Bankitalia.
Con riferimento ai sottosettori, il debito delle Amministrazioni centrali è aumentato di 5,7 miliardi, quello delle Amministrazioni locali è diminuito di 0,1 miliardi; il debito degli Enti di previdenza è rimasto pressoché invariato.
Nei primi undici mesi 2016, inoltre, il debito è aumentato di 56,7 miliardi. L’incremento riflette il fabbisogno (52,4 miliardi) e l’aumento delle disponibilità liquide del Tesoro (10,4 miliardi); in senso opposto ha operato - per 6,0 miliardi - l’effetto complessivo degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione del tasso di cambio, indica Bankitalia.
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