Sindacati divisi in merito allo sciopero dei benzinai: dopo quattro convocazioni in meno di dieci giorni, lo sciopero è infatti stato confermato, pur con delle aperture al governo da parte di alcune delle sigle sindacali. In particolare, Faib Confesercenti riduce la serrata di 24 ore, ma confermano le 48 consecutive, invece, Fegica e Figisc Confcommercio. La protesta era stata indetta contro le norme contenute nel decreto Carburanti, giudicate dalla categoria vessatorie e fuorvianti per i consumatori. Per i rappresentanti e gli operatori della categoria rimane, infatti, al centro della protesta l’accusa di speculazione, nel momento in cui, ripristinata l’accisa di 18 centesimi al litro dal primo gennaio, i carburanti hanno toccato, talvolta superandoli, i due euro al litro. In risposta il governo, dopo gli incontri con il ministro Urso, propone una revisione del decreto con una riduzione delle sanzioni, da un massimo 6mila a 800 euro, insieme a una riformulazione delle tempistiche sulle comunicazioni dei prezzi dei carburanti al ministero, così come la convocazione di un tavolo tecnico per affrontare i problemi della categoria.
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