Il numero dei freelance in Italia si aggira intorno ai 2,5 o 3 milioni, pur con statistiche traballanti e non certe. Oltre a quanti iscritti a un Ordine, infatti, esistono numerosissime partite Iva, specialmente di giovani, iscritti alla gestione separata dell’Inps, come i cococo, collaboratori, o chi ha contratti di prestazione occasionale e chi è retribuito con il diritto d'autore: tutte categorie per cui non esistono numeri e nemmeno tutele. I dati Inps sulle retribuzioni dei freelance iscritti alla gestione separata indicano poi numeri decisamente bassi, con redditi lordi annui medi intorno ai 15.700 euro. Il 50,3% di questi professionisti guadagna meno di 10mila euro, un altro 30,3% ha un reddito tra 10 e 25 mila euro, con l’81% sotto i 25mila. I giovani fino a 30 anni per il 59% sono al di sotto dei 10mila euro, un altro 31% è tra i 10 e i 25mila, escludendo dai tagli del cuneo per i dipendenti previsti in Manovra il 90% dei giovani. Passi avanti per la categoria degli autonomi sono stati fatti con il disegno di legge sull’equo compenso, approvato all’unanimità alla Camera: un provvedimento, tuttavia che non tocca chi è fuori dagli Ordini.
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