Si è tenuta oggi l’ultima trattativa al Ministero del Lavoro sugli aumenti dei salari di colf, badanti e baby sitter, con la terza riunione della Commissione nazionale per l’aggiornamento retributivo relativo alle figure contemplate nel contratto nazionale del lavoro domestico. L’obiettivo era quello di raggiungere una soluzione di compromesso, evitando un aumento eccessivo a carico delle famiglie. L’accordo non è però stato raggiunto, portando alla delegazione del Ministero del Lavoro, da parte di organizzazioni e associazioni stipulanti, a determinare la variazione periodica della retribuzione minima, pari all’80% della variazione del costo della vita per le famiglie di impiegati e operati rilevate dall’Istat per quanto riguarda le retribuzioni minime contrattuali, e pari al 100% per i valori convenzionali di vitto e alloggio. A rifiutare la proposta delle associazioni datoriali di scaglionare gli aumenti dovuti nel corso dell'anno, i sindacati Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl, Uiltucs e Federcolf. L’aumento è così pari al 9,2% rispetto ai minimi del 2022 e all’11,5% per i valori di vitto e alloggio.
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