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L’emergenza epidemiologica in corso ha dimostrato in modo evidente che nessun settore produttivo può essere considerato totalmente immune dal contagio. Non fa eccezione il mondo agricolo e zootecnico, dove il rischio biologico, causato dall’esposizione al virus Sars-CoV-2, viene classificato come basso e può essere provocato principalmente dal mancato rispetto della distanza interpersonale tra gli operatori e tra questi ed altri soggetti esterni all’azienda. Alla prevenzione dei pericoli e dei rischi, talora non sempre riscontrabili con facilità, a cui può andare incontro nell’attuale crisi sanitaria questa comunità professionale eterogenea, connotata da diverse tipologie contrattuali, è indirizzata una recente pubblicazione dell’Inail.
Sicurezza sul lavoro e protezione sanitaria come misure di contrasto al virus. L’opuscolo è stato elaborato congiuntamente dal Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici (Dit) e dal Dipartimento di medicina, epidemiologia e igiene del lavoro e ambientale (Dimeila), ed è disponibile online sul sito dell’Istituto. L’obiettivo è quello di offrire strumenti utili e di facile comprensione per una gestione attenta della sicurezza lavorativa e della protezione sanitaria, in linea con le norme in vigore, individuate come misure adeguate per contrastare e contenere la diffusione del virus.
Le difficoltà del lavoro agricolo: attività diverse poco standardizzate e carenza di formazione. “La criticità lavorativa in agricoltura - scrivono in premessa i direttori dei Dipartimenti, Carlo De Petris e Sergio Iavicoli - viene esaltata dalla contestualità di due componenti: da un lato lavorazioni molto diversificate e processi poco standardizzabili, dall’altro personale ingaggiato non sempre informato/formato adeguatamente per effetto combinato di un reclutamento effettuato su base stagionale e di mano d’opera straniera con carenza linguistica”.
Il rischio biologico in agricoltura e in zootecnia. Suddivisa in capitoli di facile lettura e corredata da tavole, grafici e disegni, la pubblicazione illustra in modo agile e diretto le principali nozioni sui rischi biologici in agricoltura e le conseguenti modalità di protezione e prevenzione, con riferimenti puntuali alla pandemia attuale. Ad esempio, si riepilogano i principali fattori di rischio espositivo e i comportamenti corretti che deve assumere il lavoratore prima, durante e dopo l’attività professionale svolta. Si ribadisce l’importanza della sanificazione delle macchine agricole, indicando i prodotti da utilizzare e le superfici da pulire. Si richiamano le principali norme di igiene e sicurezza da osservare nelle attività zootecniche e in quelle di trasformazione agroalimentare che avvengono in caseifici, cantine, frantoi, macelli e salumifici.
I comportamenti da adottare con l’esterno. Un capitolo della guida è dedicato specificamente ai rapporti con gli utenti esterni, nei punti vendita aziendali o nelle attività di trasporto dei prodotti agricoli. Nel primo caso, si ricorda l’uso costante di mascherina chirurgica e guanti e il distanziamento di almeno 1 metro. Si rammenta, tra l’altro, l’obbligo di non toccare i prodotti esposti e di igienizzare periodicamente tastiere di pagamento e touch screen. Nella consegna fuori azienda dei prodotti, invece, viene chiesto ai trasportatori di non condividere lo stesso mezzo di trasporto oppure, se ciò non è possibile, di sanificare accuratamente la cabina di guida.
Dispositivi di protezione, distanziamento, pulizia delle mani. Chiudono la pubblicazione un riassunto esauriente sui dispositivi di protezione individuale, sul modo corretto di adoperarli e di smaltirli nei rifiuti e una check-list di autoverifica veloce. I due allegati finali propongono, infine, la misura del distanziamento interpersonale corretto nei diversi ambienti lavorativi e un utile riepilogo sia sul lavaggio delle mani con acqua e sapone, sia sulla loro igienizzazione con soluzioni alcoliche.