Il Governo italiano e la Commissione Europea raggiungono una prima intesa sulla nuova Alitalia, Ita. Piccoli concreti primi passi verso un nuovo inizio e il ministro dello Sviluppo economico si definisce fiducioso verso la soluzione del problema.
La strada è ancora lunga ma l’importante è iniziare, per la NewCo Ita sembra esserci stato un primo punto di svolta dopo l’incontro tra la commissaria UE, Margrethe Vestager, e il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, accompagnato da Daniele Franco, ministro dell’Economia e delle Finanze.
Sono stati fatti dei passi in avanti, non è ancora finita, ci sono ancora tanti passaggi tecnici (e non solo) da effettuare, e l’obiettivo è quello di garantire l’operatività della stagione estiva: con queste parole il ministro dello sviluppo economico descrive la sua visione della situazione attuale della compagnia aerea nazionale, uno scenario lievemente più positivo rispetto al passato.
L’accordo raggiunto tra la Commissione Europea e il Governo italiano prevede una discontinuità economica tra la compagnia precedente, Alitalia, e la compagnia successiva, ITA – Italia Trasporto Aereo. Questa discontinuità prevista delinea la realtà in cui la nuova compagnia dovrà ricominciare quasi da zero, con una flotta ridotta e un numero di dipendenti dimezzato. Inoltre, la gestione dei servizi, la manutenzione e il marchio dovranno essere ottenute tramite gare pubbliche. “Ricominciare quasi da zero” significa, allo stesso tempo, non ereditare i debiti della compagnia uscente, e ciò non è affatto poco.
Secondo quanto esposto dal ministro dell’Economia e delle Finanze, diventa oggi essenziale restituire al nostro Paese un vettore nazionale del trasporto aereo che sia capace di assicurare collegamenti sia interni che esterni, garantendo contemporaneamente uno sviluppo dell’operatività e dell’occupazione operando a condizioni di efficienza ed efficacia tali da generare un ritorno economico importante.
Rammentiamo, in tal proposito, che il Governo italiano nel decreto Sostegni-bis ha confermato la possibilità di dispensare aiuti fino alla quota di tre miliardi di euro per incrementare il capitale della nuova compagnia.
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