14 settembre 2021

Fondo per radio e TV locali rifinanziato con 20 milioni di euro

Riguarda i contributi per la comunicazione istituzionale sulle misure anti Covid-19

Autore: Pietro Mosella
Come comunicato dal Ministero dello sviluppo economico (MISE), il Ministro Giancarlo Giorgetti ha firmato il decreto che destina ulteriori 20 milioni di euro in favore delle emittenti radiotelevisive locali che s’impegnano a trasmettere messaggi di comunicazione istituzionale, con l’obiettivo di informare i cittadini e le imprese sulle misure introdotte per fronteggiare l'emergenza Covid e rilanciare l’economia del Paese.

Al fine di sostenere la sopra citata misura è stato, infatti, disposto dal Ministro Giorgetti il rifinanziamento del Fondo per le emergenze relative alle emittenti locali, istituito al Ministero lo scorso anno (si veda l’articolo “Fondo per le radiotelevisioni locali: al via il decreto attuativo” del 14 novembre 2020).

Il decreto, nello specifico, individua i criteri per ripartire le risorse alle emittenti radiotelevisive locali, commerciali e comunitarie, che dovranno impegnarsi a programmare la trasmissione di un numero definito di messaggi di comunicazione istituzionale.

Sarà un successivo provvedimento ministeriale a rendere note, invece, le modalità di presentazione delle domande e gli elenchi delle emittenti radiotelevisive locali, già individuate dall’articolo 195 del D.L. 34/2020 (c.d. “decreto Rilancio”).

Ricordiamo che, già per il contributo precedente, i soggetti che intendevano beneficiare dello stesso, hanno dovuto inviare la domanda al MISE esclusivamente mediante l’apposita piattaforma SICEM.

La norma – Il D.L. n. 34/2020 convertito, con modificazioni, in Legge n. 77/2020, ha istituito un contributo straordinario per i servizi informativi connessi alla diffusione del contagio da COVID-19 a beneficio delle emittenti radiotelevisive locali per l’anno 2020.

Nello specifico, l’articolo 195 del suddetto decreto, al fine di consentire alle emittenti radiotelevisive locali di continuare a svolgere il servizio di interesse generale informativo sui territori attraverso la quotidiana produzione e trasmissione di approfondita informazione locale a beneficio dei cittadini, ha stanziato nello stato di previsione del MISE l'importo di 50 milioni di euro per l'anno 2020 (che costituisce tetto di spesa) per l'erogazione di un contributo straordinario per i servizi informativi connessi alla diffusione del contagio da COVID-19.

In virtù della disposizione in commento le emittenti radiotelevisive locali beneficiarie, quindi, «s’impegnano a trasmettere i messaggi di comunicazione istituzionale relativi all'emergenza sanitaria all'interno dei propri spazi informativi».

Alcuni chiarimenti del MISE– Già in prossimità dell’erogazione dei primi contributi previsti dal summenzionato “decreto Rilancio”, il MISE aveva anche fornito alcuni chiarimenti di carattere applicativo e procedurale in alcune FAQ.

Ad esempio, relativamente alla dicitura “propri spazi informativi” contenuta nel richiamato articolo 195, è stato chiarito che, con tale locuzione, s’intende l’intero palinsesto e, quindi, l’intera programmazione delle emittenti sia radiofoniche che televisive locali.

Per quanto concerne, invece, la possibilità di variare il numero di messaggi all’interno di ciascuna fascia oraria, il Ministero ha risposto in maniera affermativa specificando che, il numero di passaggi all’interno di ciascuna fascia oraria, può essere modificato ma solo in aumento, in quanto il numero minimo di passaggi previsto per ciascuna fascia oraria deve essere comunque rispettato.

Qualora si ponga il caso di eventi che impediscano la messa in onda dei messaggi per cause indipendenti dalla volontà dell’emittente, secondo il MISE, eventuali impedimenti dovranno essere tempestivamente comunicati (nella stessa giornata) agli Ispettorati territorialmente competenti con l’indicazione delle cause e delle date previste per il recupero della programmazione non effettuata.

In relazione, invece, alle emittenti che mandano in onda trasmissioni a favore delle minoranze linguistiche, queste ultime possono tradurre gli spot, ma a loro cura e spesa.

Infine, nel caso in cui l’orario di trasmissione dello spot non rispetti con precisione quanto indicato nel piano di messa in onda a causa di particolari esigenze di programmazione (ad esempio dirette televisive), l'Ispettorato, in sede di controllo, terrà ragionevolmente conto di possibili scostamenti rispetto alla programmazione prevista dal palinsesto.
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