26 gennaio 2024

Commercialisti: “decreto accertamento e concordato preventivo apprezzabile tassello della riforma fiscale”

De Nuccio: “Il testo finale accoglie molte nostre proposte migliorative”. Regalbuto: “Il 2024 banco di prova per il nuovo istituto”

“Il Decreto Legislativo in tema di accertamento e concordato preventivo biennale licenziato nell’odierno Consiglio dei ministri rappresenta un ulteriore e apprezzabile tassello nel percorso di attuazione della Legge Delega per la riforma del sistema tributario e per corroborare l’intendimento del legislatore di privilegiare il confronto ex ante al controllo ex post”. È quanto afferma il Presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Elbano de Nuccio.

De Nuccio sottolinea come “le proposte migliorative avanzate dal nostro Consiglio Nazionale rispetto alle prime versioni del Decreto Legislativo sono state in larga parte recepite. Tra queste è opportuno rimarcare quelle relative alla conferma del termine decadenziale di cinque anni per i crediti di imposta non spettanti e alla procedura di accertamento con adesione alla luce anche del nuovo contraddittorio obbligatorio e dell’obbligo di motivazione rafforzata. Sul tema del concordato preventivo biennale – prosegue – è stata rimossa la soglia di accesso del punteggio ISA pari ad almeno otto, ampliando così la platea dei soggetti potenzialmente interessati al nuovo istituto e, per il 2024, viene prevista l’opportuna sperimentalità per i soggetti forfettari e viene introdotto un calendario fiscale idoneo a gestire l’ingente mole di adempimenti che si prospettano. È quindi particolarmente apprezzabile l’attenzione ricevuta da parte del Viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, dalle Commissioni Parlamentari e dall’Agenzia delle Entrate”.

Per Salvatore Regalbuto, Tesoriere Nazionale con delega alla fiscalità, “nel 2024 il termine di presentazione delle dichiarazioni dei redditi e della proposta concordataria al 15 ottobre e i maggiori termini per effettuare i versamenti da parte dei soggetti ISA e dei forfettari vanno nel solco delle proposte avanzate anche dal Consiglio Nazionale e sono sicuramente da accogliere positivamente. Il 2024 rappresenterà, peraltro, il banco di prova per la gestione del concordato preventivo biennale e sarà l’occasione per affrontare alcune criticità che permangono per quanto attiene al calendario 2025 e per quello regime dal 2026, criticità che confidiamo di superare proseguendo il costante dialogo e confronto con tutte le Istituzioni di riferimento e, in particolare, con il Viceministro Leo che, anche in quest’ambito, ha confermato la disponibilità a considerare tutte le istanze per il raggiungimento dell’obiettivo comune di un sistema fiscale migliore”.
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