4 marzo 2023

Forza banche, tocca a voi

Autore: Paolo Iaccarino
Semplice risolvere i problemi addossando la responsabilità sugli altri. Dopo mesi di terrorismo mediatico, in cui l’Amministrazione finanziaria ha esteso oltre misura il concetto di responsabilità solidale fino ad assumere fattezze indefinite, tanto da rendersi necessario un intervento del Legislatore, il Direttore dell’Agenzia delle Entrate chiama in causa gli istituti di credito. Tocca a voi.

Secondo il vertice dell’Amministrazione finanziaria le banche hanno ancora sufficiente capienza fiscale, motivo per il quale sono in grado di assorbire crediti fiscali per altri 7,2 miliardi di euro. In audizione alla Camera dei Deputati il Direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, descrive un campo di battaglia, dove i Bonus edilizi residui in capo alle imprese di costruzione al 1° marzo 2023 superano i 20 miliardi di euro, ma trova la soluzione.

In fondo nulla di che preoccuparsi. Secondo Ruffini, analizzando i dati a disposizione dell’Anagrafe tributaria, gli istituti di credito avrebbero capacità di acquistare e assorbire in compensazione ulteriori bonus edilizi per circa 7,2 miliardi di euro su base annua. Un dato rilevante, considerando che ogni credito d’imposta è composto da tante quote annuali, da quattro a dieci a seconda del caso. Utilizzando il metodo di stima proposto dal Direttore dell’Agenzia delle entrate, la capienza fiscale degli istituti di credito, ancora da colmare, ammonterebbe a 6,9 miliardi di euro per ciascuno degli anni dal 2024 al 2026 e a 15 miliardi di euro per ciascuno degli anni dal 2027 al 2031.

Il Direttore dell’Agenzia delle Entrate, tuttavia, dimentica un dettaglio. La capienza fiscale mai ha rappresentato un problema per gli istituti di credito. Il blocco delle cessioni è la diretta conseguenza della posizione assunta dall’Amministrazione finanziaria in tema di responsabilità solidale, secondo la quale il livello di diligenza sufficiente per evitare il coinvolgimento del cessionario dipende dalla natura del cessionario medesimo, soprattutto con riferimento agli intermediari finanziari ai quali è richiesta l’osservanza di una qualificata ed elevata diligenza professionale.

Naturalmente, in un contesto già destabilizzato dalle prime frodi, gli istituti di credito hanno risposto chiudendo gli sportelli. Dopotutto come biasimarli. Il passaggio della Circolare 23/E del 2022 suonava come una velata minaccia nei confronti delle banche, il rischio concreto di restare invischiati nella valutazione di congruità della diligenza impiegata, tutta a cura dell’Amministrazione finanziaria.

Oggi il Decreto Legge n. 11 del 2023 consente, almeno da questo punto di vista, di superare ogni remora, dove è la norma, finalmente, a definire i confini della responsabilità per colpa grave del cessionario, con il paradosso di essere chiamati oggi a compiere quanto, da sempre, è stato previsto dalle check list utilizzate dagli operatori del settore.

Tale disposizione, in particolare, non consente di dimenticare come sia stata l’Amministrazione finanziaria, a causa dei propri chiarimenti, ad alimentare il clima di sospetto che ha bloccato le banche nella propria operatività. Sarebbe bastato ammetterlo, ben prima, per risolvere il problema.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
Iscriviti alla newsletter
Fiscal Focus Today

Rimani aggiornato!

Iscriviti gratuitamente alla nostra newsletter, e ricevi quotidianamente le notizie che la redazione ha preparato per te.

Per favore, inserisci un indirizzo email valido
Per proseguire è necessario accettare la privacy policy