20 novembre 2021

Fuori tempo massimo

Autore: Paolo Iaccarino
La riscossione post Covid-19 non trova pace. Invece di svilupparsi sul tavolo del Governo, quale tema centrale per la sostenibilità della ripresa economica, nel confronto fra i leader di partito, come avviene per le questioni considerate davvero importanti, il destino delle procedure di definizione agevolata e dei piani di dilazione, molti dei quali inevitabilmente decaduti a causa dell’ingorgo fiscale, è ostaggio di centinaia di emendamenti, quelli presentati in sede di conversione in Legge del DL Fiscale.

La categoria politica non difetta di fantasia. Dopo la lettura estenuante del fascicolo finale composto da 562 pagine, documento riepilogativo di tutti gli emendamenti presentati, è impossibile non provare un profondo senso di smarrimento. Una materia tanto importante lasciata in pasto al confusionario procedimento parlamentare, invece che essere convogliata in un complessivo processo di riforma. Quella necessaria per superare definitivamente tale impasse.

Nelle commissioni parlamentari, almeno nel leggere le relative carte di lavoro, non sempre l’attività legislativa si evolve secondo competenza e buon senso. Gli errori normativi, così come le inutili duplicazioni, aggravano inutilmente l’attività produttiva e rallentano inesorabilmente i tempi di lavorazione. Questione non da poco.

In questa confusione, infatti, è il tempo a rappresentare la principale preoccupazione. Il DL Fiscale ha rinviato, ma non risolto, il problema della riscossione post pandemica. La remissione in termini per la Rottamazione-ter ed il Saldo e Stralcio, rilanciati al 30 novembre 2021, l’estensione del termine di pagamento per le cartelle notificate nel periodo dal 1° settembre 2021 al 31 dicembre 2021, il cui termine per l’adempimento è stato portato a 150 giorni, e le ultime agevolazioni in tema di rateazione dei piani di dilazione già in essere all’avvento della pandemia, la cui decadenza si manifesterà con il mancato pagamento di 18 rate anche non consecutive, sono azioni insufficienti rispetto alla portata reale del problema da risolvere. In questo, purtroppo, il DL Fiscale è stato un modo, come i precedenti, per rinviare i nodi al futuro, nella speranza di tempi migliori.

Quanto concesso sino ad oggi è assolutamente insufficiente. Come insufficiente è l’azione legislativa che, ormai da troppo tempo, perde la propria forza propulsiva nel fuoco incrociato delle commissioni parlamentari. Se il tema della riscossione sarà relegato esclusivamente all’iter di conversione del Decreto Legge Fiscale, gli effetti si produrranno quando ormai sarà troppo tardi ed i piani di versamento e le definizioni agevolate saranno nuovamente decaduti.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
Iscriviti alla newsletter
Fiscal Focus Today

Rimani aggiornato!

Iscriviti gratuitamente alla nostra newsletter, e ricevi quotidianamente le notizie che la redazione ha preparato per te.

Per favore, inserisci un indirizzo email valido
Per proseguire è necessario accettare la privacy policy