18 febbraio 2021

La politica rimetta le imprese al centro della politica

Autore: Direttore Antonio Gigliotti
Bello il discorso inaugurale di Draghi. Bella la sua idea di come tentare di riformare il fisco.

Bello che Draghi parli di imprese, di lavoratori e di formazione professionale, temi di cui sentivamo tutti molto la mancanza.

Ma come ci ricorda su La Repubblica l’economista OCSE, Andrea Garnero, senza nuove imprese non ci sarà ripresa.

Del resto, prima o poi qualcuno dovrà assumersi il “prezzo” politico di porre fine al blocco dei licenziamenti. E quel prezzo sarà un numero di persone che dopo un anno di inattività forzata sarà difficilmente reintegrabile del mondo del lavoro senza gli adeguati incentivi formativi, senza che altre imprese vengano create e si mettano ad assumere.

Per questo è essenziale che la politica rimetta le imprese al centro della politica.

E’ quindi essenziale che la politica si sforzi di comunicare all’opinione pubblica la funzione sociale svolta dalle imprese nel momento dell’incontro tra domanda e offerta di lavoro.

Ed uno dei modi per mettere al centro della politica chi svolge una attività imprenditoriale è quello di fare sì che le istituzioni si sforzino a creargli intorno un ecosistema favorevole.

E’ sì importante che non ci siano nuove tasse, che si realizzi una vera e propria semplificazione, che il peso della burocrazia sia alleggerito, che venga facilitato il ricorso a forme di finanziamento anche alternative, ecc…

Ma è fondamentale che attorno al tema “imprese” venga costruito un discorso culturale che valorizzi all’interno di una società chi si assume la responsabilità ed il rischio di investire su sé stesso e sugli altri.

Uno dei cardini di questa svolta culturale è sicuramente la tutela e la valorizzazione del profitto d’impresa che, contrariamente al pensato comune, per chi ha un’attività è di solito strumentale ad ulteriori investimenti in azienda e, quindi, alla creazione di nuovi posti di lavoro.

Il 2020 si è concluso con 444 mila disoccupati e 482 mila inattivi in più. I poveri abbiamo smesso di contarli.

Se non si cambiano questi paradigmi di pensiero 200 miliardi potrebbero non bastare. Ma sarebbero inutili persino tutti i soldi del mondo.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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