18 febbraio 2023

Superbonus, direzione corretta

Autore: Paolo Iaccarino
Un fulmine a ciel sereno da accogliere con favore. La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto Legge 16 febbraio 2023, n. 11, potrebbe rappresentare la chiave di volta di una misura stagnante. Fare un passo indietro per farne cento in avanti.

Numerosi indizi portano verso questa direzione. Interrompere il flusso delle cessioni, escludendo gli interventi non ancora avviati al 17 febbraio 2023, aiuterà inevitabilmente a smaltire l’enorme quantità di pratiche in corso, evitando ulteriori code e la dispersione di energie in attività preparatorie di interventi già destinati al fallimento. In questo senso, in particolare, gli istituti di credito ancora disposti all’acquisto dei crediti fiscali potranno dedicare le proprie risorse a un numero, finalmente limitato, di richieste di cessione.

Inoltre la fulminea pubblicazione del Decreto Legge, passato in Gazzetta Ufficiale a poche ore dalla sua approvazione, potrebbe avere un significato ben preciso. Per come sono state scritte le disposizioni, soprattutto quella relativa al nuovo profilo di responsabilità del cessionario dei crediti fiscali, la norma sembra essere stata concordata con i principali attori del mercato, ovvero gli istituti di credito, le società Poste Italiane ed Enel X. Escludere la responsabilità per colpa del cessionario all’acquisizione della documentazione espressamente elencata all’articolo 1 del Decreto Legge n. 11 del 2023, in termini prettamente oggettivi, consentirà ai predetti operatori di ritrovare il coraggio oggi perduto. Operando secondo la norma, infatti, il loro coinvolgimento sarebbe conseguente al solo caso di concorso in violazione per dolo, ipotesi piuttosto remota per la caratura di tali soggetti.

L’ultimo intervento, infine, si combina perfettamente con le disposizioni dell’articolo 9, comma 4, del Decreto Legge 8 novembre 2022, n. 176, convertito con modificazioni dalla Legge 13 gennaio 2023, n. 6, che consente la decennalizzazione dei crediti d’imposta la cui comunicazione di prima cessione sia stata trasmessa entro il 31 ottobre 2022 (disposizione per la quale manca, tuttavia, il provvedimento attuativo). Liberando i cassetti e semplificando le procedure gli istituti di credito avrebbero maggiori difficoltà nel rinunciare ai lauti guadagni offerti dal Superbonus e dai bonus minori.

Dalla pubblicazione del Decreto Legge n. 11 del 2023, paradossalmente, l’opportunità collegata alla cessione dei crediti d’imposta trova nuova linfa. La misura, dopo un anno di purgatorio, anche se limitatamente agli interventi in corso, può tornare agli splendori dei primi mesi.
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