23 giugno 2025

Bancomat, siti e app, cambia tutto: dal 28 giugno nuove regole in Italia

Al via l'Accessibility Act, la direttiva europea sull’accessibilità: i nuovi bancomat, portali online e dispositivi digitali dovranno essere pensati anche per persone con disabilità. In Italia obbligo pieno dal 2030 per le aziende sopra i 10 dipendenti

Autore: Miriam Carraretto
Dal prossimo 28 giugno 2025 parte ufficialmente anche in Italia l’applicazione dell’Accessibility Act, la direttiva europea che punta a rendere accessibili ai cittadini con disabilità tutti i principali servizi digitali e dispositivi elettronici. Tra questi rientrano strumenti di uso quotidiano come bancomat, biglietterie automatiche, portali e-commerce, home banking e app mobili.

L’obiettivo è garantire a tutti, anche a chi ha disabilità visive, uditive, motorie o cognitive, la possibilità di utilizzare in autonomia strumenti oggi considerati essenziali.

Italia già avanti: piena attuazione entro il 2030

L’Italia ha recepito la direttiva europea con il D.lgs. 82 del 27 maggio 2022, già in vigore da luglio dello stesso anno. Una mossa che ha esteso l’obbligo di accessibilità a favore delle persone disabili anche al settore privato, non solo a quello pubblico.
Il processo di adeguamento sarà graduale, ma chi rientra nei parametri avrà l’obbligo di conformarsi entro il 28 giugno 2030.

Cosa cambia dal 28 giugno

Intanto, cosa cambia da sabato 28 giugno? Cambia che tutti i nuovi prodotti e servizi immessi sul mercato europeo dovranno già rispettare i requisiti tecnici previsti dall’Accessibility Act.
Questo significa che bancomat, totem self-service, siti web e app dovranno essere progettati per essere accessibili da subito, e quindi dovranno rispettare requisiti tecnici molto selettivi, il che li farà cambiare parecchio di aspetto:
  • sportelli ATM ad altezza carrozzina;
  • comandi vocali e tasti riconoscibili al tatto;
  • schermi ad alto contrasto;
  • siti compatibili con screen reader e navigabili da tastiera;
  • sottotitoli e lingua dei segni per video e contenuti multimediali.

In concreto, l’impatto sarà progressivo: non tutto cambierà da un giorno all’altro, ma dal 28 giugno i nuovi sistemi non potranno prescindere da questi criteri.

Chi deve adeguarsi

Non tutte le aziende sono obbligate ad adottare questi cambiamenti. L’obbligo scatta solo per le imprese con oltre 10 dipendenti e un fatturato annuo superiore a 2 milioni di euro.
Per supportarle, sarà operativa l’AgID-Agenzia per l’Italia Digitale, che fornirà linee guida e assistenza tecnica per l’attuazione.
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