27 dicembre 2023

Arriva la deroga trimestrale che salva dal macero 50 mln di etichette del vino

Autore: Cinzia De Stefanis
Salve cinquanta milioni di etichette per il vino Made in Italy messe a rischio dalle nuove norme Ue. Le cantine avranno tre mesi di tempo in più per adeguarsi alle novità imposte dalla Ue per le etichette del vino.

È con il Dm del 07/12/2023 n. 0675460 del Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare che è stata posticipata l’introduzione e l’applicazione della normativa europea sul cambio di etichettatura del vino, permettendo cosi l’utilizzo e l’esaurimento delle etichette già in magazzino.

Deroga - La deroga, prevista dall’8 dicembre 2023 all’8 marzo 2024, permette l’etichettatura e la commercializzazione di prodotti vitivinicoli e aromatizzati con etichette riportanti il simbolo “i” accanto al QR Code, dal quale è possibile ricavare la lista degli ingredienti e dei valori nutrizionali, per dare una corretta informazione ai cittadini.

La norma Ue, che è entrata in vigore l’8 dicembre, inizialmente prevedeva che per gli ingredienti fosse utilizzato un codice Qr accompagnato appunto dalla lettera “i”, ma a poche settimane dall’entrata in vigore la Commissione ha deciso di inserire il termine completo “ingredienti”, condannando di fatto al macero tutte le etichette già stampate dai produttori che si erano organizzati per tempo.

Grazie a questo decreto del ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, dunque, i produttori vitivinicoli italiani non dovranno buttare al macero le etichette già stampate e potranno esaurire le scorte di magazzino.
Un problema subito denunciato dalla Coldiretti a tutela di un settore già colpito dall’impennata del costo del vetro cavo per le bottiglie che hanno fatto segnare un aumento che ha raggiunto il 58% nell’arco di 18 mesi mette a rischio la competitività del vino italiano sul mercato nazionale ed estero dove per la prima volta dopo oltre un decennio sono calate le vendite in valore (-1%). Non a caso l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato un’istruttoria per una presunta intesa restrittiva della concorrenza nella vendita delle bottiglie di vetro.

Sostiene la Coldiretti che “non si tratta peraltro della prima “grana” causata al Vigneto Italia dalle politiche adottate dall’Unione Europea. Si va dalla scelta della Commissione di dare il via libera all’introduzione di etichette allarmistiche sul vino decisa dall’Irlanda alla decisione della Ue di autorizzare nell’ambito delle pratiche enologiche l’eliminazione totale o parziale dell’alcol anche nei vini a denominazione di origine, dalla pratica dello zuccheraggio fino al vino senza uva con l’autorizzazione alla produzione e commercializzazioni di vini ottenuti dalla fermentazione di frutti diversi dall’uva come lamponi e ribes molto diffusi nei Paesi dell’Est”.

Continua l’Associazione che a pesare sono anche i rischi legati alle richieste di riconoscimento di denominazioni che evocano le eccellenze Made in Italy come nel caso del Prosek croato, un vino dolce da dessert tradizionalmente proveniente dalla zona meridionale della Dalmazia, contro la cui domanda di registrazione tra le menzioni tradizionale l’Italia ha fatto ricorso, in virtù del fatto che potrebbe danneggiare il Prosecco.
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