11 agosto 2025

Bonus rifiuti dal 2026, sconto del 25% sulla Tari per le famiglie a basso reddito

Dal 1° gennaio 2026 scatta il nuovo bonus sociale rifiuti: riduzione automatica della Tari per le famiglie con ISEE basso. Ecco requisiti, importo e tempi di applicazione

Autore: Redazione Fiscal Focus
Dal 1° gennaio 2026 entrerà in vigore il nuovo bonus sociale rifiuti, una misura pensata per alleggerire il peso della tassa sui rifiuti, la Tari, alle famiglie in condizioni di disagio economico. Secondo le stime, il beneficio interesserà circa 4 milioni di nuclei familiari in tutta Italia e sarà compatibile con gli altri bonus sociali già esistenti per luce, gas e acqua.
Vediamo nel dettaglio come funzionerà.

Chi potrà riceverlo

Il bonus sarà riconosciuto automaticamente ai nuclei che presentano:
  • ISEE fino a 9.530 euro;
  • ISEE fino a 20.000 euro per le famiglie numerose (almeno 4 figli a carico).

Non sarà necessario fare domanda: basterà aver presentato all’INPS la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) per ottenere l’attestazione ISEE sotto soglia.

Quanto vale lo sconto e come sarà calcolato

L’agevolazione corrisponderà a una riduzione del 25% della Tari o della tariffa corrispettiva dovuta. Il calcolo avverrà:
  • al lordo delle componenti perequative,
  • al netto dell’IVA (se applicabile),
  • escludendo eventuali corrispettivi per servizi esterni al ciclo dei rifiuti o conguagli di anni precedenti.

Ogni nucleo potrà usufruire di un solo bonus rifiuti per anno di competenza ISEE.

Quando sarà applicato

Il bonus si applicherà a partire dal 2026, ma verrà riconosciuto in base all’ISEE presentato nel 2025.

Poiché la Tari è di solito calcolata nei primi mesi dell’anno, l’agevolazione sarà inserita nella prima rata utile entro il 30 giugno dell’anno successivo. Se l’importo della rata non coprirà interamente lo sconto, il residuo sarà scalato nella rata seguente.

Cosa faranno ARERA e i Comuni

La gestione e il monitoraggio del bonus saranno affidati all’ARERA, che verificherà l’assegnazione sulla base dei dati forniti dall’ANCI. I Comuni dovranno inviare un report con:
  • il numero di beneficiari,
  • l’importo totale erogato,
  • eventuali informazioni aggiuntive utili al controllo.
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