Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) ha approvato, con l’Intesa in Conferenza Unificata del 5 agosto 2025, lo schema di decreto che introduce il Conto Termico 3.0, nuovo meccanismo di incentivazione per interventi di piccole dimensioni finalizzati all’efficienza energetica e alla produzione di energia termica da fonti rinnovabili.
Il provvedimento, che sostituirà il D.M. 16 febbraio 2016, attua l’art. 10 del D.Lgs. 199/2021 e recepisce le direttive europee UE 1791/2023 e UE 1275/2024, oltre agli obiettivi del PNIEC 2024 e del Piano nazionale per la qualità dell’aria.
A chi spetta
Il
Conto Termico 3.0 estende in modo significativo l’accesso agli incentivi.
Possono richiederli:
- Pubbliche amministrazioni: incluse società in house, autorità portuali, ex IACP, cooperative edilizie e sociali, enti del terzo settore non economici;
- privati:
- per edifici ad uso terziario (cat. catastali A/10, gruppo B, gruppo C esclusi C/6 e C/7, gruppo D escluso D9, gruppo E esclusi E2, E4, E6);
- per uso residenziale, solo per impianti termici da FER.
- Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) e configurazioni di autoconsumo collettivo, tramite soggetti rappresentanti;
- accesso anche tramite ESCO certificate UNI CEI 11352, partenariati pubblico-privati e soggetti pubblici terzi.
Quali sono gli interventi ammessi
Il decreto distingue due macro-categorie:
A. Efficienza energetica (Titolo II)
- Isolamento termico superfici opache, sostituzione infissi, schermature solari.
- Sostituzione impianti di climatizzazione invernale con sistemi ibridi “factory made”.
- Sostituzione scaldacqua elettrici/gas con modelli a pompa di calore.
- Allaccio a sistemi di teleriscaldamento.
- Building automation e illuminazione efficiente.
- Colonnine di ricarica elettriche (solo se abbinate a pompa di calore).
- Impianti FV con accumulo (solo se abbinati a pompa di calore).
B. Produzione di energia termica da FER (Titolo III)
- Pompe di calore aria/acqua/geotermiche.
- Sistemi ibridi o bivalenti.
- Impianti a biomassa certificata (≥ 4 o 5 stelle).
- Solare termico.
- Microcogenerazione da FER.
- Allaccio a reti di teleriscaldamento efficienti.
- Stop alle caldaie a condensazione alimentate da combustibili fossili.
Interventi speciali: demolizione e ricostruzione NZEB
Solo per gli edifici pubblici è ammessa la demolizione e la ricostruzione come NZEB (edifici a energia quasi zero), con incremento volumetrico fino al 25%, anche in sito diverso ma nello stesso comune, se parte di un progetto integrato.
Spese ammissibili e massimali
Rientrano tra le spese incentivate:
- fornitura e posa in opera
- progettazione e diagnosi energetiche
- Attestati di Prestazione Energetica (APE).
- sistemi di accumulo e infrastrutture di ricarica elettrica.
Ecco i massimali:
- Pompe di calore aria/acqua ≤ 35 kW: fino a 700 €/kW (progressivamente ridotto per taglie maggiori).
- Generatori a biomassa ≤ 35 kW: max 5.000 €; fino a 150.000 € per potenze ≤ 500 kW.
- Solare termico ≤ 50 m²: fino a 700 €/m², valori decrescenti oltre la soglia.
- Schermature solari: fino a 180 €/m².
- Colonnine di ricarica: fino a 2.500 € per punto (solo con pompe di calore).
Previsti coefficienti premiali per:
- tecnologie ad alte prestazioni ambientali,
- installazioni in aree non metanizzate,
- comuni ≤ 15.000 abitanti,
- sistemi ibridi/bivalenti.
Quanto spetta e come viene erogato
Ecco
quanto spetta:
- fino al 65% delle spese ammissibili per soggetti ordinari.
- fino al 100% per:
- Comuni ≤ 15.000 abitanti,
- scuole e strutture sanitarie pubbliche,
- diagnosi energetiche di edifici pubblici.
Per quanto riguarda il
pagamento:
- Unica rata per incentivi ≤ 15.000 € (privati).
- Rate annuali costanti (2 o 5 anni) per importi superiori.
- Acconti + saldo per le PA con prenotazione.
Limiti di spesa
Beneficiari Limite annuo
Privati 500 mln €
PA (incluse diagnosi) 400 mln € (di cui 20 mln per diagnosi)
Procedure semplificate
Snellimento delle pratiche per:
- Impianti ≤ 35 kW e solare ≤ 50 m² (catalogo GSE).
- Diagnosi energetiche PA.
- Prenotazione incentivi per edifici pubblici, anche in zone colpite da calamità.
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