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La Corte di Cassazione si è espressa nuovamente in tema di accertamento sintetico, sostenendo che l’accertamento da redditometro è giustificato se il contribuente ha un’auto di grossa cilindrata e la proprietà di quote societarie, salvo prova contraria. Resta, infatti, a carico
del privato l’onere di sconfessare l’atto impositivo. Tale principio di diritto è contenuto nell’ordinanza numero 27545 del 19 dicembre 2011.
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