Domanda – Marito e moglie sono sposati in
comunione dei beni, la moglie prima del matrimonio era proprietaria della casa in cui vivono. Se adesso il marito dovesse a
cquistare un altro immobile, si considera prima o seconda casa?
Risposta – Preliminarmente, si evidenzia che la moglie aveva prima del matrimonio è un suo
bene personale, quindi
non entra in comunione legale.
Se il marito compra oggi un’abitazione, per lui può essere “
prima casa” ai fini delle imposte di acquisto ossia (registro, IVA, ipotecaria – catastale) se possiede i r
equisiti richiesti ossia:
- non è proprietario (neppure quota o usufrutto) di altra casa nello stesso Comune;
- non ha già usufruito del bonus “prima casa” altrove oppure se lo ha fatto vende quella casa entro i termini e trasferisce la residenza nel Comune entro 18 mesi.
Il fatto che la moglie possieda una casa
non gli preclude il bonus dato che quell’immobile è solo della moglie.
Tuttavia, poiché i coniugi sono in comunione legale, l’immobile che acquista il marito
entra comunque in comunione al 50%, salvo che venga escluso perché acquistato con denaro “personale” ex art. 179 c.c., con apposita dichiarazione nell’atto.
In pratica, per applicare l’agevolazione sull’intero acquisto il notaio fa rendere le dichiarazioni “prima casa” a entrambi; solo se il marito possiede i requisiti, l’agevolazione si applica solo sulla
sua metà; come precisato nell’ordinanza n.26703/2024 della Corte di Cassazione.
Facciamo un
esempio pratico. Con riferimento al caso di specie, ipotizziamo che i coniugi continuino a vivere nella casa di proprietà della moglie e che il marito compri un altro appartamento:
- all’atto: per il marito può essere “prima casa”, fermo restando che possieda i requisiti, la proprietà precedente della moglie non lo blocca;
- IMU: finché non spostano la residenza e dimora abituale nella nuova, quella è “seconda casa” quindi l’IMU è dovuta.
Se la nuova casa si trova nello
stesso Comune dell’abitazione di proprietà della moglie:
- all’atto: il marito può avere il bonus sulla sua quota ma la moglie non lo può avere perché è già proprietaria di una casa in quel Comune. In questo caso si applica l’agevolazione del 50%.