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Premessa – Risolto in maniera positiva il caso dei contribuenti silenti (detti anche “quindicidenni”). Infatti, mercoledì scorso il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, ha dato il proprio via libera a una circolare dell’INPS che chiarisce il quadro circa il mantenimento del diritto di accedere alla pensione di vecchiaia con i requisiti contributivi di 15 anni previsti dalla c.d. “riforma Amato” del 1992. “Dopo aver salvaguardato 140 mila lavoratori, aver sciolto il nodo delle ricongiunzioni onerose sono soddisfatta di poter risolvere un problema che riguarda circa 65mila persone, la maggior parte delle quali sono donne”, sono queste le prime parole della Fornero al termine di lunghi colloqui tenuti insieme all’INPS e il M.E.F.
Soggetti interessati – Ad essere interessati dalla deroga concessa dal Ministero del Lavoro sono soprattutto donne la cui vita lavorativa è stata caratterizzata da discontinuità (si pensi ad esempio a lavoratori addetti a servizi domestici e familiari, lavoratori agricoli e lavoratori dello spettacolo), che hanno maturato diversi anni di contribuzione prima del dicembre 1992, per poi uscire dal mercato del lavoro con la prospettiva di poter fruire della pensione di vecchiaia una volta raggiunto il necessario requisito anagrafico.
Ripristino della deroga – Così alla fine il M.L.P.S. ha deciso di ripristinare la deroga tempo fa prevista dalla riforma Amato, sotto forma di circolare esplicativa dell’INPS. Tale circolare, dunque, consentirà nuovamente a coloro i quali hanno maturato, o che hanno cominciato a versare entro il 1992, 15 anni di contributi di poter accedere alla pensione di vecchiaia. La deroga è operativa anche per i seguenti soggetti: lavoratori che risultavano ammessi a versare i contributi volontari prima del 31 dicembre 1992 e coloro i quali, in considerazione della loro peculiare attività lavorativa (domestici, agricoli, pesca, spettacolo, ecc.), avevano difficoltà di raggiungere il nuovo requisito contributivo.
Requisito anagrafico – Come precisato in premessa, ad essere salvati sono soltanto 65mila persone a fronte dei milioni di cui lo stesso Direttore Generale dell’INPS, Mauro Nori, parlava nei giorni scorsi. Ora, ai salvaguardati non rimane altro che attendere il compimento del requisito anagrafico dove, anche qui, la Riforma Fornero ha introdotto delle novità. Infatti, dal 1° gennaio 2013 possono accedere alla pensione di vecchiaia, con almeno 15 anni di contributi, chi ha almeno: 62 anni e 3 mesi (lavoratrici dipendenti); 63 anni e 9 mesi (lavoratrici autonome); 66 anni e 3 mesi (lavoratori dipendenti, lavoratrici dipendenti del settore pubblico e i lavoratori autonomi).