11 maggio 2012

Assegno straordinario. Congelate le richieste di liquidazione

In attesa del D.M. di attuazione, l’INPS mette in stand-by le domande di assegno straordinario al reddito dei salvaguardati dalla manovra Monti-Fornero
Autore: Redazione Fiscal Focus

Premessa –L’INPS congela una parte delle richieste di liquidazione degli assegni straordinari di sostegno al reddito, a carico dei fondi di solidarietà di settore, finalizzate al raggiungimento del trattamento economico pensionistico con i requisiti previgenti alla riforma Monti-Fornero. Infatti, viene precisato che tali richieste non potranno essere accolte prima dell’emanazione del Decreto Ministeriale del M.L.P.S., di concerto con il M.E.F., previsto per i prossimi giorni. Se ne evince, dunque, che le suddette domande di assegno straordinario resteranno, per così dire, “in sospeso”, quanto meno fino all’emanazione del D.M. di attuazione che, oltre a stabilire il numero dei beneficiari della deroga, indicherà anche le modalità attuative relative all’attività di monitoraggio affidata all’Istituto. Di converso, si presume che l’INPS tratterà, almeno per il momento, le sole domande di liquidazione di assegno straordinario finalizzate al raggiungimento del trattamento pensionistico con i requisiti vigenti dal 1° gennaio 2012. Lo comunica l’INPS con la circolare n. 7223 del 27 aprile 2012.

Domande di assegno straordinario – Dunque, le Sedi territorialmente competenti dell’INPS bloccano la procedura che regola la liquidazione degli assegni straordinari di coloro che sono stati salvaguardati dalla nuova riforma Monti-Fornero (L. n. 214/2011, art. 24, c. 14). Al contrario, le domande finalizzate al perfezionamento dei nuovi requisiti pensionistici in vigore dal 1.1.2012 potranno essere normalmente definite.

I salvaguardati –Come è noto, l’art. 24, c. 14 ha salvaguardato alcune categorie di lavoratori per i quali è ancora possibile accedere alla pensione secondo le regole pre-riforma, anche se maturano i requisiti dopo il 31 dicembre 2011. Stiamo parlando di coloro che prima del 4 dicembre 2011 sono stati collocati in mobilità ordinaria e lunga, gli autorizzati alla prosecuzione volontaria, i dipendente delle P.A. in posizione di esonero e che assistono figli con disabilità grave, coloro che hanno risolto il rapporto di lavoro con un incentivo all’esodo, e i titolari di prestazione straordinaria a carico dei fondi di solidarietà (L. n. 662/1996). Al riguardo, per fare maggiore chiarezza sulla questione dei c.d. “esodati”, vale a dire quei lavoratori che hanno accettato la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro, optando quindi per esodi incentivanti pensando di poter andare in pochi mesi in pensione, è intervenuto il decreto “Milleproroghe 2012”. In pratica, tale decreto stabilisce che, affinché gli “esodati” possano beneficiare dell’esenzione, devono rispettare le seguenti condizioni:
- la data di cessazione del rapporto deve risultare da atto certo ed oggettivo, secondo le indicazioni del decreto ministeriale di prossima emanazione;
- la riscossione della pensione deve avvenire non oltre 24 mesi dall’entrata in vigore della manovra “Salva Italia” (L. n. 214/2011).

L’incertezza –Inoltre,l’art. 6-bis del Milleproroghe stabilisce che qualora i papabili all’esenzione dalle nuove regole siano superiori al numero di beneficiari copribili con le risorse stanziate, le domande di pensionamento in esubero secondo le vecchie norme, vengono esaminate dall’INPS, solo a condizione che, con decreto, vengano aumentate le aliquote contributive non pensionistiche a carico di tutti i datori di lavoro del settore privato.A questo punto, dunque, si solleva il polverone sulla grande incertezza di questa enorme platea di lavoratori che rischiano di non essere salvati dall’attuale riforma pensionistica. Per il ministro del Welfare, Elsa Fornero, coloro che saranno effettivamente salvati non saranno più di 65mila lavoratori. Dato assolutamente non attendibile secondo i sindacati, che chiedono a gran voce maggiori stanziamenti per la gran parte dei lavoratori che non verranno salvaguardati. A questo punto non rimane altro che aspettare il D.M. per chiarire ogni dubbio.

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