Rimani aggiornato!
Iscriviti gratuitamente alla nostra newsletter, e ricevi quotidianamente le notizie che la redazione ha preparato per te.
Premessa – Sostenibilità a 50 anni ok per le Casse di previdenza private. Infatti, nei giorni scorsi i ministeri vigilanti, con l’eccezione della Cassa forense, che rimane sotto osservazione, hanno dato il placet a tutte le riforme presentate dagli enti dei professionisti al 30 settembre 2012 imposte dalla manovra “Salva-Italia” (L. n. 214/2011). A renderlo noto è il direttore generale per le politiche previdenziali del ministero del Lavoro, Edoardo Gambacciani, durante il convegno organizzato nell’ambito del 47esimo Congresso del Notariato.
Sostenibilità ok – Dunque, nei prossimi giorni gli enti interessati vedranno recapitarsi una comunicazione contenente l’adeguata sostenibilità dei conti; un parametro questo che non poco aveva fatto discutere l’estate scorsa. Tuttavia, tenendo conto della congiuntura negativa in cui versa l’Italia, l’operazione di verifica sulla tenuta dei conti per un arco di cinque decenni ha avuto un risultato straordinario. A tal proposito, Edoardo Gambacciani, nel confermare che per il futuro si ritornerà alla sostenibilità trentennale, ha affermato che “i bilanci presentati hanno messo in luce la volontà dei vertici degli istituti previdenziali di mettere in campo delle riforme strutturali. L'analisi dei conti nel lungo periodo ha pertanto dato la possibilità di individuare anche alcune criticità di sistema come il rischio demografico. Rischio che, come spesso ha sostenuto il ministro del lavoro Elsa Fornero, potrà essere gestito solo attraverso forme di convergenza fra i vari enti”.
Cassa ragionieri – In stand-by rimane solo la Cassa ragionieri, che per ora ha evitato il commissariamento solo in virtù della riforma approvata pochi giorni fa, e che ora attende il vaglio definitivo del Ministero.
Niente unificazione casse – Con l’approvazione della sostenibilità a 50 anni esce definitivamente fuori dai giochi il progetto Damiano-Di Biagio, il cui punto d’approdo sarebbe potuto essere l’unificazione delle casse. Al riguardo, interviene il segretario della Commissione parlamentare di controllo sugli enti di previdenza, Lorenzo Nedo Poli, secondo il quale “non c’è più tempo tecnico per arrivare a una soluzione condivisa. Peccato perché c’erano molti spunti utili a tutti gli enti, a cominciare dall’utilizzo dei rendimenti immobiliari per finanziare le prestazioni”. Sul nodo dell'autonomia è intervenuto anche Paolo Pedrazzoli, presidente della Cassa del notariato, ricordando come nei giorni scorsi il comparto ha vissuto momenti di ansia quando il ministro per la Cooperazione internazionale, Andrea Riccardi, ha lanciato il progetto della vendita degli immobili delle casse agli inquilini pagando 150 volte il canone di locazione mensile. “Non è possibile”, ha detto, “che gli enti apprendano dai giornali quello che il governo intendeva fare con il nostro patrimonio immobiliare il quale, bisogna sottolineare, è stato acquistato con i risparmi degli iscritti e non è nelle disponibilità dello Stato perché a garanzia delle pensioni presenti e future degli iscritti”.