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Premessa – L’INPS, con il messaggio n. 24126 pubblicato in data 20 dicembre 2011, ricorda che coloro i quali raggiungano prima del 31 dicembre (ultimo giorno utile prima dell’entrata in vigore del D.L. 201/2011) i requisiti di età e di anzianità contributiva, previsti dalla normativavigente, la possibilità di andare in pensione con le regole pre-riforma si matura a prescindere dalla certificazione INPS, in quanto ha solamente “una funzione dichiarativa e non costitutiva del diritto”.
Corsa agli sportelli – Alla luce delle recenti modifiche apportate al sistema previdenziale, in questi giorni si è verificata una vera è propria “corsa agli sportelli”, fenomeno già noto per le banche. Infatti, così come prevede l’art. 24, c. 3 del D.L. 201/2011, chi intende far valere il raggiungimento del traguardo previdenziale fissato dalle vigenti regole, ha la facoltà di farlo. Di conseguenza, come precisato dal messaggio INPS in commento, numerosesedi hanno segnalato che presso gli sportelli del territorio si è verificato un sovraffollamento di utenti per verificare la propria posizione contributiva ai fini pensionistici, nonché, per ottenere la preziosa certificazione pensionistica richiamata dalla norma.
Vale l’acquisizione del diritto – A tal proposito occorre fare un’importante precisazione. Per il momento, chi va in una sede INPS per farsi certificare il raggiungimento dei requisiti previdenziali entro il 31 dicembre 2011, e quindi la possibilità di evitare di fare i conti con la riforma Fornero, si sentirà rispondere che la certificazione non è obbligatoria, perché il diritto è comunque “acquisito”, e che le modalità per ottenerla saranno decise solo in un secondo momento. Dunque, la certificazione non è un elemento obbligatorio, ma vale l’effettiva acquisizione del diritto in quanto, detta certificazione ha una funzione dichiarativa e non costitutiva del diritto.
Ulteriori specifiche - In ogni caso, la modulistica e le istruzioni definitive per chiedere e ottenere il certificato non dovrebbero attendere troppo, dal momento che anche l'INPS promette di illustrare le ricadute operative del decreto «salva-Italia» non appena completato l'iter di conversione in legge che dovrebbe concludersi a Palazzo Madama entro Natale. Attualmente, il problema reale è soprattutto dei molti lavoratori incerti sulla possibilità effettiva di dribblare la riforma previdenziale. L'incertezza non deriva dalla certificazione, che può essere richiesta anche dopo il cambio d'anno, ma nasce soprattutto dall'obbligo di ricostruire storie previdenziali che non sono sempre lineari e che devono fare i conti con una normativa rivista più volte negli ultimi anni.