24 maggio 2012

CGIL. CIG sotto shock

Sono 470mila i lavoratori in C.I.G. nel primo quadrimestre. Taglio di 2.600 euro in busta paga
Autore: Redazione Fiscal Focus

Premessa – Allarme C.I.G. A lanciarlo è il primo sindacato italiano dopo aver elaborato i dati forniti dall’INPS. Infatti, nei primi quattro mesi del 2012 le imprese italiane hanno chiesto oltre 322 milioni di ore di Cassa integrazione per i loro dipendenti a seguito della crisi economica, con un trend che mira al miliardo di ore anche per il 2012. In altri termini, sempre secondo i calcoli dell’Osservatorio C.I.G. del dipartimento settori produttivi della CGIL nazionale, sono circa 470mila i lavoratori in Cassa integrazione a tempo pieno, subendo un taglio netto nel salario per 1,2 miliardi di euro, pari a 2.600 euro per ogni singolo lavoratore. Dati, tra l’altro, “perfettamente in linea con lo scorso anno”, così come affermato dal Segretario Confederale, responsabile industria, Elena Lattuada. Per la sindacalista “si continua a registrare costantemente uno stillicidio di dati negativi che indicano uno stato di profondissima crisi e di inesorabile declino del settore industriale. Una deriva sempre più insostenibile”.

Dati C.I.G. aprile –Più nel dettaglio, dall’analisi è possibile rilevare che il ricorso alla C.I.G. ad aprile è stata di 86.160.529 ore (-13,60% su marzo). Tuttavia, il rapporto della CCGIL sottolinea come “la richiesta di C.I.G. è sopra le media degli ultimi dodici mesi: le ore di C.I.G. azzerano dall’inizio dell’anno 470 mila posizioni di lavoro ma coinvolgono mediamente 940mila persone con un’incidenza di C.I.G. per occupato nell’industria per a 46 ore per dipendente”. Ma lo strumento più utilizzato dalle imprese in crisi è stata la cassa integrazione in deroga con 110,9 milioni di ore autorizzate nel primo quadrimestre (+ 3,79% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno). Mentre diminuiscono le ore di C.I.G.S. su marzo dell’11,28% per un totale di 29.930.151.

Regioni –A far maggiormente uso di questa forma di ammortizzatore sociale è, ancora una volta, la Lombardia. Difatti, l’analisi della CGIL indica che sono 76.165.681 le ore registrate da inizio anno, che corrispondono a 110.706 lavoratori. A seguire abbiamo il Piemonte e il Lazio, registrando rispettivamente 38.421.138 ore di C.I.G. autorizzate per 55.845 lavoratori e 29.806.575 ore che coinvolgono 43.324 lavoratori; mentre nel Mezzogiorno è la Puglia la regione dove si segna il maggiore ricorso alla C.I.G. con 17.487.259 ore per 25.418 lavoratori.

Settori –Dal punto di vista settoriale, invece, è la meccanica in cui si conta ad aprile per l’ennesima volta il ricorso più alto allo strumento della C.I.G. In particolare, sul totale delle ore autorizzate ad aprile, la meccanica pesa per 102.129.472 ore, coinvolgendo 148.444 lavoratori. Più distaccate troviamo il settore del commercio, con 47.606.172ore e l’edilizia con 32.187.506 ore.

CGIL – Alla luce dei dati emersi dal rapporto, il Segretario Confederale, responsabile industria, Elena Lattuada, avverte che “senza ripresa questi dati peggioreranno tirandosi dietro disoccupazione e desertificazione industriale”. E per fare ciò, il leader della CGIL, Susanna Camusso, intende “ripartire dal lavoro per dare risposta al disagio sociale” mediante un cambiamento della politica che eviti il definitivo punto di rottura nel Paese.

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