Premessa – Si allarga la platea dei lavoratori che possono accedere alla cassa integrazione in deroga. Infatti, oltre agli studi professionali possono accedervi anche diverse categorie di lavoratori. A prevederlo è lo schema di Decreto Ministeriale votato martedì scorso dalla commissione Lavoro della Camera in materia di ammortizzatori sociali in deroga,ampliando di parecchio la portata del provvedimento messo a punto dal governo.Trova quindi risposta positiva il recente comunicato stampa della Presidente del CNO dei Consulenti del Lavoro e del CUP, Marina Calderone, la quale chiedeva a gran voce di non escludere da tale ammortizzatore sociale gli studi professionali, in quanto considerati elementi indispensabili nell’affrontare le gravissime conseguenze della crisi economica al fianco di aziende, cittadini e istituzioni.
Requisiti di accesso –Importanti novità si sono registrate anche sul fronte dei requisiti per accedere all’ammortizzatore sociale. Infatti, la commissione Lavoro ammorbidisce anche il requisito di anzianità aziendale minima dei lavoratori beneficiari dell'ammortizzatore, che dovrebbe scendere dai 12 mesi ora previsti a 90 giorni e amplia le categorie interessate, includendo apprendisti, somministrati, lavoratori a domicilio e quelli delle coop.
Ipotesi di accesso – Ma le novità non si fermano qui. Infatti, crescono anche le ipotesi in cui si può ricorrere alla cassa in deroga. A differenza di quanto previsto dallo schema di decreto, il parere prevede che “si consideri l'opportunità di inserire tra le causali” la cessazione dell'attività, le riconversioni aziendali e le procedure concorsuali. La Commissione ritiene anche che, per quanto riguarda i limiti di durata del sussidio, debba essere eliminato il riferimento ai Fondi di solidarietà bilaterali che dovrebbero essere già operativi e sostituire proprio la CIG in deroga, ma nella maggior parte dei casi sono solo sulla carta.
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