16 luglio 2012

Come cambia la riforma del lavoro?

Il Governo e i partiti della maggioranza hanno raggiunto un accordo sulle modifiche da apportare alla riforma del lavoro
Autore: Redazione Fiscal Focus

Premessa - Dopo lo stop preventivo del ministro Fornero, poi tradottosi in una disponibilità di fondo e dopo l’iniziale e tuttora incomprensibile dichiarazione di inammissibilità da parte delle commissioni Finanze e Attività produttive, il Governo e i partiti di maggioranza hanno trovato un accordo sugli emendamenti da inserire nel decreto Sviluppo (c.d. decreto crescita) che vanno a modificare la riforma del lavoro. E non solo. Gli emendamenti sono diventati 11 (prima erano 10): si va dalla riduzione del periodo che deve intercorrere tra un contratto a termine e l’altro, alla possibilità per le agenzie interinali di ricorrere all’apprendistato con meno vincoli, dalla salvaguardia della CIGS per quelle aziende che sono state ammesse alle procedure concorsuali, alle modifiche alla disciplina degli ammortizzatori sociali. In attesa del parere della Ragioneria sulla copertura finanziaria illustriamo i punti focali degli emendamenti.

ASpI – Innanzitutto sul fronte degli ammortizzatori sociali va confermata la fumata nera che prevedeva lo slittamento di un anno per l’introduzione dell’ASpI; pertanto, l’entrata in vigore resta confermata al 1° gennaio 2013. In sostituzione di ciò il Governo ha allungato di un anno, dal 31 dicembre 2013 al 31 dicembre 2014, l’indennità di mobilità. A trarne beneficio sono soprattutto i lavoratori meridionali e gli over 50enni del Centro Nord che potranno così fruire di sei mesi in più di erogazione dell'indennità di mobilità. Entro il 31 ottobre 2014, inoltre, è previsto un monitoraggio da parte del Ministero del Welfare, insieme alle parti sociali, per verificare la sostenibilità della misura e, conti pubblici permettendo, vedere se esistono le condizioni per nuovi interventi.

Aliquota contributiva
- La seconda importante misura riguarda le partite Iva. In particolare, viene rinviato di un anno l'aumento contributivo a carico dei soggetti iscritti alla Gestione separata INPS. Di conseguenza, resta l’aliquota del 27% per il 2013 e salirà al 28% soltanto nel 2014. Ma per bilanciare gli effetti finanziari di questa misura si interviene, in via speculare, sull'aumento contributivo degli assicurati iscritti anche ad altri forme pensionistiche che salirà in modo più spedito: l'aliquota nel 2013 sarà al 20% (anziché 19% come previsto dalla riforma Fornero).

False partite Iva
– Sul fronte delle false partite Iva invece, il requisito relativo al reddito necessario per stabilire se una partita Iva sia reale o non celi un rapporto di subordinazione (18mila euro annui) viene calcolato su due anni e non più uno soltanto.

Contratto a termine
– Altro punto affrontato dal pacchetto degli emendamenti sul lavoro punta a limitare le difficoltà causate dalla riforma Fornero per l'allungamento degli intervalli tra un contratto a tempo e l'altro. La norma attuale prevede uno stop di 60 giorni per contratti fino a sei mesi e un intervallo di 90 giorni se la durata è superiore. Per evitare problemi nell'organizzazione di alcune tipologie di contratti stagionali questo stop and go viene ridotto (fino a 20 giorni o 30 giorni). E si rimette ai Contratti nazionali la possibilità di individuare altre riduzioni degli intervalli.

CIGS per le ditte con ipotesi di ripresa – Come è noto, la riforma Fornero elimina la CIGS dal 1° gennaio 2016. Tuttavia, l'emendamento prevede che, nel periodo in cui questo ammortizzatore sociale è ancora in vigore, possa essere esteso alle aziende con “prospettive di continuazione o ripresa dell'attività e di salvaguardia, anche parziale, dei livelli di occupazione”. Tutto ciò, però, “da valutare in base a parametri oggettivi definiti con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali”.

Apprendistato – E infine, si punta a eliminare i vincoli riguardanti l’apprendistato in somministrazione; infatti, le norme attuali consentono di farne uso solo nei casi di staff leasing, come per esempio per reperire personale per biblioteche, facchinaggio, servizi alla persona, e, in genere, per i servizi accessori. Ora invece si intende eliminare questi vincoli e generalizzare l'utilizzo dell'apprendistato in tutti i settori. Ciò consentirà di poter usufruire di apprendisti anche per attività di gestione e di core-business dell'azienda.

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