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Premessa - La soluzione si chiama “contribuzione modulare”. L’Ente di previdenza dei consulenti del lavoro informa i propri associati che, in futuro la pensione di base che l’Ente erogherà, non potrebbe più essere in grado di garantire le aspettative del professionista. Pertanto, l’Enpacl invita i propri iscritti a pensare fin da ora alla questione previdenziale sfruttando la previdenza integrativa di categoria la c.d. “contribuzione modulare”. A tal fine, il presidente, Alessandro Visparelli, con un messaggio informativo pubblicato sull’home page del sito Enpacl, ha scritto ai 27 mila associati informandoli che è già disponibile un apposito portale web per ottenere tutte le informazioni in merito, sollecitandoli al contempo ad iniziare il prima possibile la pianificazione della propria pensione.
I soggetti interessati – La possibilità di integrare la propria pensione è concessa a tutti gli iscritti all’Enpacl, con la sola esclusione dei pensionati di vecchiaia e di anzianità, attraverso le stesse modalità previste per il contributo soggettivo obbligatorio.
La flessibilità – Aderendo all’integrativa, il consulente del lavoro ha, dunque, la possibilità di gestire l’entità del proprio trattamento pensionistico, garantendo assoluta flessibilità in tale decisione. Infatti, egli ha la facoltà di decidere anno dopo anno se aggiungere moduli contributivi e stabilirne la relativa entità, in funzione della capacità di risparmio. La misura di tale contributo può essere pari alla metà, o a multipli della metà, del contributo soggettivo dovuto secondo la fascia di appartenenza. Il meccanismo di finanziamento del sistema previdenziale dei consulenti del lavoro, infatti, prevede cinque scaglioni ai quali corrispondono relativi importi che variano in base all’anzianità professionale. Si va dai 1.300 euro ai 4.300 euro. Il montante contributivo generato da tali versamenti, al momento del pensionamento, sarà trasformato in rendita sulla base di appositi coefficienti. Si rammenta che la rendita sarà reversibile ai superstiti.
I vantaggi – Innanzitutto, occorre ricordare che la contribuzione modulare è volontaria e priva di spese, con il quale ogni iscritto può personalizzare la propria prestazione futura. Versando tale integrazione si ottengono indubbi vantaggi, sia dal punto vista fiscale che previdenziale, incidendo immediatamente sul futuro assegno pensionistico:
- vantaggi fiscali; in base all'art. 10, lettera e) del T.U.I.R. come modificato dall'art. 13 del D.Lgs. n. 47/2000, i contributi versati facoltativamente alla forma di previdenza obbligatoria presso la quale si è iscritti sono integralmente deducibili, non valendo il limite dei 5 mila euro della previdenza complementare;
- benefici previdenziali; i maggiori contributi aumenteranno il conto previdenziale (montante) e garantiranno una pensione più adeguata alle esigenze del professionista.