30 luglio 2012

Diffide dall’INPS sui TFR irregolari

In caso di TFR irregolari l’imprenditore ha 30 giorni di tempo per ottemperare all’errore
Autore: Redazione Fiscal Focus

Premessa – Gli imprenditori non possono dormire sonni tranquilli neanche durante le ferie estive. Infatti, sono in corso di invio migliaia di diffide INPS alle aziende con almeno 50 dipendenti per i versamenti delle quote di TFR maturate nel 2006 e versate nel 2007. Nello specifico, si tratta dei casi in cui emergono delle incongruenze con la necessità di far verificare la correttezza dei dati riportati nelle denunce (Emens o DM 10/2) in relazione ai versamenti mensili delle quote di TFR che i lavoratori hanno deciso di mantenere al regime civilistico disciplinato all’articolo 2120 c.c. Stiamo parlando delle somme di TFR che i dipendenti hanno deciso di lasciare in azienda che a sua volta devono essere girate al fondo ex Legge 296/2006.

Le diffide – Dunque in questi giorni gran parte delle imprese stanno ricevendo le lettere dall’INPS del seguente tenore: “In base ai dati in nostro possesso, risulta non versata e/o indebitamente conguagliata, a titolo di versamenti effettuati al Fondo di Tesoreria, la somma di euro …, come riportata in dettaglio nel prospetto allegato. L’importo è comprensivo delle sanzioni civili e degli eventuali interessi di mora calcolati ai sensi dell’articolo 116, comma 8 – lettera a) – e comma 9 della Legge n. 388/2000”.

L’attività di verifica
– Se l’imprenditore trova corretta l’interpretazione dell’INPS ha a disposizione 30 giorni, dalla data di ricevimento della diffida, per ottemperare all’errore (sempre se esistente), mediante il modello telematico F24; in caso contrario, può impugnare la diffida entro 90 giorni alla commissione provinciale esclusivamente on-line sul sito dell’INPS (www.inps.it) nella spazio riservato ai “Servizi Online”, se si è già in possesso del codice PIN rilasciato dall’Istituto. Al riguardo, è importante sottolineare che la diffida, pena il superamento dei termini di prescrizione, deve arrivare in mano all’imprenditore entro il 16 agosto.

Le controdeduzioni -
Qualora l’imprenditore sia in possesso di elementi che dimostrino l’insussistenza o la non esattezza del debito notificato, le controdeduzioni vanno inviate online entro 30 giorni tramite il “Cassetto bidirezionale”. In tal caso, l’Istituto valuterà le informazioni pervenute e risponderà sullo stesso canale telematico.

Verifiche approfondite
– Nel caso in cui l’INPS necessita di verifiche più approfondite può decidere anche di invitare l’azienda a presentarsi per un esame congiunto. In tal caso, l’imprenditore deve presentare i modelli TFR1 e/o TFR2 relativi alla scelta di destinazione del TFR effettuata dal lavoratore.

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