11 ottobre 2011

INAIL: flessione del 4% degli infortuni

Ma i casi mortali rimangono quasi immutati a quota 428
Autore: Redazione Fiscal Focus

Premessa. Calano gli infortuni, ma non quelli mortali. Sono questi in sintesi i dati principali comunicati dall’INAIL in data 29 settembre 2011. I dati, per quanto ancora provvisori, segnano, infatti, una flessione del 4% degli infortuni sul lavoro in Italia nel primo semestre 2011 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (quando il calo era stata sensibilmente inferiore e pari al 1-9%).
Nello specifico vi è una riduzione di circa 16mila casi (da circa 388mila a 372mila). I casi mortali risultano, invece, quasi immutati (da 431 a 428 vittime), pari a – 0,7% rispetto allo stesso periodo del 2010, anno in cui, con un calo record, si è scesi per la prima volta del dopoguerra, sotto la soglia dei 1.000 morti sul lavoro. Intanto il presidente dell’INAIL, Marco Fabio Sartori, soddisfatto, ma non troppo, commenta: “cifre provvisorie, ma che testimoniano la crescente attenzione sulla sicurezza. Serve, tuttavia, un’ulteriore salto di qualità”.

I dati nei diversi settori. Porgendo uno sguardo sui diversi settori di attività, è possibile rilevare un’importante flessione in generale, ma di diversa intensità: il calo degli infortuni e più pronunciato nell’industria (-5,6%), rispetto ai servizi (-3,2%) e dell’agricoltura (-2,6%). Da sottolineare, peraltro, è che per tutti i rami di attività l'Istat registra un lieve aumento occupazionale (compreso tra +0,2% e +0,4%). Positivo il dato delle costruzioni (-5,8%), anche se condizionato dalla crisi occupazionale del settore (-4,3%). Come evidenziato in premessa, per i casi mortali si è registrata una sostanziale stabilità dei dati, con un aumento o una diminuzione di poche unità nei diversi rami di attività.

I dati sul territorio. Sul piano territoriale il calo risulta generalizzato: nel Mezzogiorno e nel Centro (rispettivamente -5,7% e -4,4% per gli incidenti in complesso) i lavoratori italiani si sono infortunati meno rispetto al Nord (-3,3%). Quest'ultimo si segnala, tuttavia, per un aumento occupazionale dello 0,6%, che al Sud si ferma solo al +0,2%, contro il decremento registrato nel Centro dello 0,6%. I casi mortali calano sensibilmente nel Mezzogiorno (25 decessi in meno, pari a -15,9%), restano sostanzialmente invariati al Centro (due casi in meno, pari a -2,4%), mentre aumentano nel Nord (+24 vittime, +12,6%).

Il commento di Sartori. Il presidente dell’INAIL, Marco Fabio Sartori, alla luce dei dati appena illustrati, commenta, volgendo prima un pensiero alle famiglie delle vittime: "Non mi piace cantare vittoria, soprattutto in un momento come questo quando la mente corre veloce alle recenti tragedie sul lavoro che hanno colpito diverse famiglie cambiando per sempre e in modo violento la loro vita, e per questo voglio testimoniare la mia vicinanza personale e quella dell'Istituto a tutti i famigliari delle vittime sul lavoro e ai tanti infortunati. Quanto ai dati nello specifico, va evidenziato che quel cammino di riforma del sistema che abbiamo iniziato ormai diversi anni fa insieme a tutti gli attori del sistema Welfare continua a dare risultati. Se, infatti, ogni singolo incidente è sempre un dramma per il lavoratore che lo vive e per la sua famiglia, non possiamo non sottolineare che i dati riferiti agli infortuni nel primo semestre 2011 - con tutta la prudenza statistica del caso - testimoniano una sempre crescente attenzione sia da parte dei lavoratori che dei datori di lavoro alla tematica della sicurezza".

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