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Il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze hanno reso noto ieri, 01 ottobre 2012, con un comunicato stampa dell’ultim’ora, la loro posizione in merito alla fusione dei due istituti previdenziali dell’INPDAP e dell’ENPALS nell’INPS.
Il Decreto Salva Italia ha disposto l’accorpamento di tali istituti. Nonostante una testata giornalistica abbia sostenuto che tale operazione avrebbe portato a degli effetti negativi sul bilancio dell’INPS, tali da comportare “un problema di sostenibilità dell'intero sistema pensionistico”, il Ministero ha voluto specificare che tale interpretazione non è corretta.
Gli effetti negativi sul bilancio dell’INPS cui fa riferimento l'articolo pubblicato dalla testata riguardano, secondo i Ministeri, una rappresentazione meramente contabile e come tale ampiamente prevista sin dal momento dell’entrata in vigore del DL n. 201 del 2011, per effetto dell’incorporazione.
Effetti dell’accorpamento - In proposito, i Ministeri all’unisono hanno evidenziato che l’operazione di accorpamento ha determinato, nel suo insieme, i seguenti effetti:
a) l’INPS, pur mantenendo la stessa denominazione, diviene nella sostanza l’ente previdenziale della generalità dei lavoratori italiani, acquisendo tre milioni di nuovi assicurati;
b) dal punto di vista meramente contabile, il nuovo ente risultante dall’accorpamento nell’INPS di INPDAP e ENPALS assorbe il disavanzo INPDAP;
c) nel nuovo INPS, dopo l’accorpamento, confluiscono tutti i trasferimenti a differente titolo dal bilancio dello Stato all’INPDAP;
d) dal punto di vista della finanza pubblica, l’accorpamento non determina alcun effetto negativo, in quanto interviene sulla regolazione dei trasferimenti tra enti della pubblica amministrazione, con effetti di neutralità sulle singole voci (contributi/prestazioni previdenziali) del conto economico consolidato della amministrazioni pubbliche non venendo modificate le norme sostanziali che le regolano.
In definitiva, chiarisce il Ministero del Lavoro, l’operazione di accorpamento non comporta alcun effetto sulla sostenibilità del sistema previdenziale, che resta pienamente confermata, soprattutto per effetto delle modifiche ai diversi regimi pensionistici conseguenti alle riforme degli ultimi anni.
L’operazione comporta invece sicuri effetti positivi per la finanza pubblica, permettendo una notevole riduzione, crescente nel tempo, delle spese di funzionamento, attraverso l’eliminazione di duplicazioni e sovrapposizioni negli apparati, nella logistica, nelle dotazioni strumentali, ecc., in piena rispondenza all’azione del Governo in materia di spending review.
Inoltre, l’aver creato un unico referente per l’intero settore in concomitanza con i percorsi di convergenza dei diversi regimi pensionistici risponde a una logica di miglioramento dell’efficienza e dell’efficacia dell’azione amministrativa, funzionale a garantire più elevati e omogenei livelli di servizio a tutti gli utenti.