23 marzo 2015

INPS. Requisiti pensionistici al rialzo

Dal 1° gennaio 2016 non basteranno più 66 anni e 3 mesi d’età per accedere alla pensione di vecchiaia: serviranno 4 mesi in più

Autore: Redazione Fiscal Focus
Si allungano sempre di più i tempi per andare in pensione. Dall’anno prossimo, infatti, serviranno 4 mesi di età anagrafica in più per accedere alla pensione di vecchiaia e 4 mesi in più di contributi per quella anticipata. Quindi, conti alla mano un lavoratore che intende accedere alla pensione di vecchiaia dovrà maturare, oltre ai 20 anni di contributi, ben 67 anni e 7 mesi di età. Per le donne, invece, l’età si abbassa a 65 e anni e 1 mese.

Per quanto riguarda la pensione anticipata, dal 1° gennaio 2016 serviranno 42 anni e 10 mesi contributi. Requisito, questo che si abbassa di un anno per le donne (41 anni e 10 mesi).
L’effetto è dovuto dall’incremento della speranza di vita calcolata dall’ISTAT (D.M. 6 dicembre 2011).
A darne notizia è stato l’INPS con la circolare n. 63/2015, che recepisce il D.I. (Lavoro-Economia) del 16 dicembre 2014, il quale certifica lo slittamento dei requisiti per collocarsi a riposo.

Speranza di vita – Il meccanismo dell’incremento della speranza di vita è molto semplice. Siccome l’Istat ha rilevato dalle proprie statistiche che gli italiani vivono a lungo, bisogna aspettare sempre di più per andare in pensione. Tale concetto è nato con la L. n. 122/2010, con la quale è stato deciso che i requisiti anagrafici dovranno nel tempo fare riferimento all'incremento della speranza di vita. Il meccanismo doveva ufficialmente partire dal 2015, ma la Manovra Estiva del 2011 ha anticipato tutto dal 2013. L’adeguamento avrà cadenza biennale dal 2019.

Pensione anticipata – Dal 1° gennaio 2016 scatteranno i nuovi requisiti pensionistici. Infatti, per la pensione anticipata sarà necessario perfezionare 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne pari, rispettivamente, a 2227 settimane e a 2175 settimane di versamenti. Ricordiamo che la pensione anticipata si matura indipendentemente dall'età anagrafica del lavoratore.

Pensione di vecchiaia – Differente è il discorso per la pensione di vecchiaia. Infatti, fermo restando ovviamente il requisito contributivo (posto a 20 anni), per accedere ai trattamenti previdenziali serviranno 66 anni e 7 mesi (indipendentemente se si tratta di lavoratore dipendente o autonomo). Per le lavoratrici, invece, i requisiti differiscono a seconda che siano privati o autonomi. Nel primo caso, l’età minima è d 65 anni e 7 mesi; nel secondo, invece, è di 66 anni e 1 mese.

Lavori usuranti – L’adeguamento ha colpito anche i lavoratori che svolgono attività particolarmente faticosi e pesanti. Infatti, dal 1° gennaio 2016 dovranno perfezionare 61 anni e 7 mesi di età anagrafica con il contestuale raggiungimento del quorum 97,6 con un minimo di 35 anni di contributi. Per gli autonomi serviranno, invece, 62 anni e 7 mesi ed un quorum pari a 98,6.
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