14 aprile 2015

INPS. Scatta il tetto sulle pensioni d’oro

Via libera al ricalcolo delle pensioni troppo alte. Gli importi erogati in eccedenza, dal 1° gennaio 2015 fino a ora saranno recuperati

Autore: Redazione Fiscal Focus
Brutte notizie in arrivo per le “pensioni d’oro”. Infatti, i pensionati che negli ultimi anni di lavoro hanno ricevuto retribuzioni molto elevate dovranno vedersela con il nuovo sistema di calcolo introdotto dalla Manovra Finanziaria 2015 (art. 1, co. 707 della L. n. 190/2014), che stabilisce un importo massimo di trattamenti pensionistici. E non solo. Oltre l’inganno anche la beffa. Gli importi ricevuti in più dall’inizio dell’anno fino ad ora, saranno recuperati a opera dell’INPS. Le modalità di recupero saranno diramate in un successivo intervento dell’Istituto previdenziale.

A darne notizia è l’INPS con la circolare n. 74/2015.

Il tetto
– La novità deriva dalla recente Manovra Finanziaria (L. n. 190/2014), la quale all’art. 1, co. 707 stabilisce che “in ogni caso, l’importo complessivo del trattamento pensionistico non può eccedere quello che sarebbe stato liquidato con l’applicazione delle regole di calcolo vigenti” prima della Riforma Fornero (L. n. 92/2012), che ha esteso il sistema contributivo anche ai lavoratori che il 31 dicembre 1995 avevano almeno 18 anni di contributi e fino ad allora si vedevano calcolare la pensione sulla base delle regole del vecchio sistema retributivo.

Tale estensione, però, ha portato con sé una complicazione di non poco conto alla quale l’attuale Governo ha dovuto porre rimedio: ossia la possibilità per chi aveva continuato a lavorare anche dopo aver raggiunto l’età pensionabile di cumulare i benefici del sistema di calcolo retributivo (fino a tutto il 2011) con il monte di contributi maturato tra il gennaio 2012 e l’effettivo pensionamento.
Ciò ha portato l’INPS a dover corrispondere assegni pensionistici più sostanziosi rispetto a quanto sarebbero stati con le regole precedenti.

Il calcolo – Per ovviare a tale problema, l’INPS metterà in atto un “doppio calcolo”. Innanzitutto, ricalcolerà la pensione applicando i criteri vigenti a partire dal 1° gennaio 2012, vale a dire calcolo retributivo secondo le regole vigenti al 31 dicembre 2011 per le anzianità contributive maturate a tale data e calcolo contributivo per le anzianità maturate a partire dal 1° gennaio 2012. Poi confronterà l’importo ottenuto con quello che viene loro liquidato in questo momento, che prevede un calcolo interamente retributivo per tutte le anzianità contributive maturate dall’assicurato. Si è superato, quindi, il concetto di “massima anzianità contributiva valorizzabile”, stabilendo che quest’ultima sia pari a quella necessaria per il conseguimento del diritto alla prestazione che deve essere incrementata con l’anzianità contributiva che dovesse maturare il lavoratore fino al primo periodo utile per la corresponsione della prestazione.
Dal raffronto così operato, verrà messo in liquidazione l’importo minore.
Inoltre, l’INPS fa sapere che procederà “al recupero delle somme indebitamente corrisposte” a decorrere dal 1° gennaio 2015.

Ambito soggettivo
– Ma chi sono i soggetti che vedranno probabilmente decurtarsi l’assegno pensionistico? Ebbene, si tratta di tutti i lavoratori iscritti all’Ago ed alle forme sostitutive ed esclusive della stessa che alla data del 31 dicembre 1995 possono far valere un’anzianità contributiva pari o superiore a 18 anni e con riferimento ai quali la quota di pensione relativa alle anzianità contributive maturate dal 1° gennaio 2012 è calcolata secondo il “sistema contributivo”.

Restano, invece, fuori dal campo di applicazione le pensioni ordinarie di inabilità, per le quali non potrà essere computata un’anzianità contributiva superiore a 40 anni (art. 2, co. 3, lett. a) della L. n. 222/1984.

Risparmi – Infine, i risparmi ottenuti dalla decurtazione affluiranno in un apposito fondo gestito dall’INPS, finalizzato a garantire l’adeguatezza delle prestazioni pensionistiche in favore di particolari categorie di soggetti che dovranno essere individuate con Dpcm.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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