27 giugno 2012

ISEE. Restyling in vista

È allo studio un nuovo decreto che modifica i criteri di calcolo per accedere alle agevolazioni
Autore: Redazione Fiscal Focus

Premessa – Il nuovo Indicatore della Situazione Economica Equivalente mette con le spalle al muro i finti poveri. Infatti, il suddetto parametro che attesta la condizione reddituale, consentendo al cittadino di ricevere prestazioni varie (quali l’assegno di maternità, gli sconti su asilo nido, assistenza sanitaria e ticket, ecc.) inquadra ora in modo più preciso la ricchezza patrimoniale delle famiglie. Per fare ciò si è pensato di adottare una definizione di reddito disponibile che tenga contosiadi somme esenti da imposizione fiscale sia delle quote di patrimonio e delle entrate dei diversi componenti della famiglia, nonché dei carichi familiari, in particolare dei figli successivi al secondo e di persone disabili. Inoltre, ci sarebbe damigliorare la capacità selettiva dell’indicatore, valorizzando in misura maggiore la componente patrimoniale, sita sia in Italia sia all’estero, al netto del debito residuo per l’acquisto della stessa e tenuto conto delle imposte relative. Il Governo, dunque, vorrebbe colpire i redditi medio alti, stabilendo una soglia pari a 15mila euro, al di sopra del quale, non si avrà più diritto alle prestazioni sociali gratuite. È chiaro che in questo modo verrà fatto un controllo a 360°, volto a smascherare chi bara sulla propria reale ricchezza. Infatti, due terzi delle famiglie che si avvalgono dell’ISEE dichiarano un reddito inferiore o uguale a 10.000 euro, specie nel Mezzogiorno (Sicilia e Campania ne contano 2,7 milioni). In sostanza, ciò è quanto prevede la bozza di decreto a cui stanno lavorando il M.L.P.S. e il M.E.F., per dare attuazione all’art. 5 della manovra estiva (L. 214/2011).

Le novità –Il decreto, che doveva essere emanato entro il 31 maggio u.s. (termine ordinatorio), cambierà il metodo di conteggio complessivo dell’ISEE. Il patrimonio immobiliare,infatti, si baserà sul valore dei fabbricati, delle aree dei fabbricali e dei terreni definiti ai fini Imu al 31 dicembre dell’anno precedente alla presentazione della Dsu (Dichiarazione sostitutiva unica). Mentre la situazione reddituale della famiglia è calcolata sommando i redditi posseduti al netto di una serie di spese documentate. Al riguardo, bisogna precisare che il reddito considerato è quello di due anni prima rispetto al momento della richiesta dell’ISEE; le spese invece sono riferite all’anno solare precedente la presentazione della Dsu.

Il bonus – Altra importante novità per i lavoratori dipendenti, consiste nella possibilità di poter sottrarre una quota del 20% dei redditi da lavoro e assimilati, entro un tetto massimo di 2.000 euro. Al contrario, gli introiti degli autonomi saranno conteggiati al 100%.

I sindacati - Sull’argomento chiara è la posizione della Cgil: “No al tentativo di operare nuovi tagli attraverso la revisione dell’Isee”; anche la FISH (Federazione italiana per il superamento dell’Handicap), chiede al Governo “di stralciare l’articolo e di rimandare la discussione su questi temi ad un momento successivo che garantisse un maggiore approfondimento e confronto”.Non ci resta che attendere di conoscere nel dettaglio il decreto del Governo. Solo allora capiremo se gioire o continuare a fare sacrifici per salvare l’Italia!

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