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Premessa – Saranno ben 3.690 aziende a godere degli incentivi concessi dal bando “ISI 2012”. In particolare, si tratta del 28% delle oltre 13mila aziende che il 18 aprile scorso hanno partecipato alla seconda fase della procedura online per l’assegnazione dei fondi messi a disposizione dall’INAIL. A renderlo noto è l’INAIL a seguito della pubblicazione degli elenchi cronologici di tutte le domande inoltrate, con evidenza di quelle ammesse al contributo. Il prossimo appuntamento è il prossimo 27 maggio, data entro la quale le imprese collocate in posizione utile per il finanziamento dovranno far pervenire alla sede INAIL di riferimento la documentazione prevista dal bando.
I progetti - Da una prima analisi degli elenchi regionali pubblicati sul sito dell’INAIL emerge che il 94% dei finanziamenti è andato a progetti di investimento, mentre il restante 6% è stato assorbito da progetti per l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale. Per gli interventi ammessi l’importo medio del contributo è pari a quasi 42.000 euro, 5.000 in meno rispetto alla media del bando “ISI 2011”. L’importo medio più basso, inferiore ai 40mila euro, è quello assegnato alle imprese del Nord Est, mentre il Centro, anche se in forte ribasso rispetto all’anno precedente (43mila euro contro 52mila) resta la macroarea con il contributo medio più elevato rispetto alle altre. Le aziende che hanno ottenuto un finanziamento superiore ai 90mila euro sono invece pari al 19% del totale.
Maggioranza di microimprese - Ad accedere ai 155 milioni stanziati dall’Istituto sono soprattutto le microimprese, che rappresentano il 54% di quelle ammesse al contributo. Una percentuale in crescita sia rispetto al bando 2010 (45%) sia rispetto a quello 2011 (51%). Si tratta prevalentemente di aziende attive in settori ad alto rischio: in termini di progetti accettati e di importo assegnato, infatti, il tasso di tariffa più interessato è quello massimo (115-130), con progetti ammessi per oltre 40 milioni di euro. All’edilizia è destinata la quota complessivamente più alta dei fondi, pari a quasi 25 milioni di euro.
Ridurre gli infortuni – Il 32% dei progetti punta alla riduzione delle principali cause di infortunio, mentre la finalità del restante 68% è il contrasto degli altri fattori di rischio connessi all’ambiente di lavoro. In particolare, i progetti per la riduzione delle principali cause di infortunio assorbono quasi 50milioni di euro e la causa più contrastata è la caduta del lavoratore dall'alto, su cui si concentra il 34% degli interventi, per un importo pari al 33% del totale assegnato, seguita con il 21% dallo sforzo fisico a carico del sistema muscolo-scheletrico, cui è destinato il 19% dei fondi. Tra i progetti destinati all’eliminazione e riduzione dei principali fattori di rischio, ai quali sono stati assegnati complessivamente 95,5 milioni, per numero di iniziative e importo destinato spiccano soprattutto quelli volti a contrastare gli infortuni provocati dalla movimentazione manuale di carichi, da movimenti e sforzi ripetuti e da posture incongrue (35,5 milioni) e per la bonifica dell’amianto, escluso lo smaltimento (20 milioni).
Ripartizione territoriale – Per quanto riguarda la ripartizione territoriale del budget è possibile affermare che circa il 45% delle risorse finanziarie è stato assegnato al Nord e anche nella distribuzione percentuale del valore dei progetti ammessi, invariata rispetto al 2011, l’Italia settentrionale rappresenta la quota più consistente (45%). Le regioni cui sono state assegnate le quote maggiori dei 155 milioni messi a disposizione dall’INAIL sono la Lombardia (27.159.637 euro pari al 17,5%), il Lazio (19.816.478 pari al 12,8%), la Campania (14.039.020 pari al 9%) e l’Emilia Romagna (11.500.278 pari al 7,4%). Questa distribuzione è coerente con la provenienza territoriale dei progetti, per la metà presentati da aziende del Nord (Nord Ovest 30% e Nord Est 20%). Il 28% proviene invece da Sud e Isole e il restante 21% dal Centro.