Stop al regime transitorio che limitava il libero accesso al lavoro subordinato da parte di cittadini croati in Italia. Il Governo, infatti, ha deciso di non prorogare, oltre la scadenza del 30 giugno 2015, il regime transitorio deciso nel 2013 di due anni, relativamente alle limitazione per l'accesso al mercato del lavoro nei confronti dei lavoratori subordinati provenienti dalla Croazia.
Pertanto, dal 1° luglio 2015, per effetto del meccanismo automatico previsto dal Trattato di adesione all'Unione europea, le limitazioni all'accesso al lavoro nei settori produttivi per i quali operava la restrizione devono ritenersi decadute.
A darne notizia è stato l’INPS con il messaggio n. 4816 di ieri.
Lavoratori croati in Italia – La disciplina dei lavoratori croati in Italia trae origine dalla L. n. 17 del 29 febbraio 2012, che ha ratificato il Trattato di adesione della Croazia all’Unione europea, entrato in vigore dal 1° luglio 2013. Da tale data è stata prevista l’applicazione ai cittadini croati di tutte le norme comunitarie relative alla libera circolazione e al soggiorno nel territorio nazionale; sono state, pertanto, applicate le disposizioni del D.Lgs. n. 30 del 6 febbraio 2007 e non più quelle del D.Lgs. 286/98 (Testo unico sull’immigrazione).
In base al citato decreto legislativo hanno diritto di soggiorno i cittadini di uno Stato membro dell’Unione europea che esercitano un’attività subordinata di durata non superiore a tre mesi. Superato tale termine il lavoratore, subordinato o autonomo, è tenuto all’iscrizione anagrafica presso il Comune di residenza.
Successivamente alla legge su menzionata, il Ministero dell’Interno e il Ministero del Lavoro sono intervenuti con la circolare congiunta del 2 luglio 2013 nel fornire istruzioni più precise sull’accesso al mercato del lavoro in relazione all’ingresso, a partire dal 1° gennaio 2013 della Croazia nell’UE.
Con l’occasione si precisava che i lavoratori autonomi provenienti dalla Croazia e in possesso di tutti i requisiti richiesti, hanno avuto libero accesso al mercato del lavoro italiano; quindi, non vi è alcuna limitazione. Lo stesso non può dirsi per il lavoro subordinato. Il Governo, a tal proposito, analogamente a quanto previsto da altri Paesi dell’Unione europea, nel 2013 ha deciso – in considerazione della situazione esistente nel mercato del lavoro italiano - di avvalersi di un regime transitorio, per il periodo iniziale di due anni, prima di liberalizzare completamente l’accesso al lavoro subordinato da parte di cittadini croati.
Stop al regime transitorio – Ora, considerato che il 30 giugno 2015 terminava il suddetto periodo transitorio, il ministero dell’Interno, di concerto con quello del Lavoro, hanno deciso con la circolare congiunta n. 3233 del 3 luglio 2015 di non prorogare più le limitazioni che impedivano il libero accesso al mercato del lavoro da parte dei lavoratori subordinati provenienti dalla Croazia. Ciò ha fatto sì che, dal 1° luglio 2015, le limitazioni all'accesso al lavoro nei settori produttivi per i quali operava la restrizione devono ritenersi decadute. Di conseguenza, anche per le iscrizioni dei rapporti di lavoro dei lavoratori croati appartenenti ai settori che fino al 30 giugno 2015 non erano stati liberalizzati, ai fini della copertura previdenziale e assistenziale non è più necessaria, a decorrere dal 1° luglio 2015, l'esibizione del nulla osta al lavoro, rilasciato dallo Sportello Unico per l'Immigrazione.
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