Premessa – Le recenti norme che hanno modificato l’ammontare delle sanzioni sul lavoro nero sono destinate a cambiare ancora. Infatti, i nuovi importi introdotti dall’art. 14 del D.L. n. 145/2013, in vigore dalla scorso 24 dicembre, devono essere rivisti anche in considerazione alla gravità della violazione e alla condotta del trasgressore. Ad annunciarlo è il segretario generale del Ministero del Lavoro, Paolo Pennesi, intervenuto in un incontro con la stampa specializzata.
L’aumento delle sanzioni - L’art. 14 del su menzionato decreto legge, al fine di rafforzare l’attività di contrasto al fenomeno del lavoro sommerso e irregolare, e di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, ha inasprito il sistema sanzionatorio relativo alla c.d. “maxisanzione” per il lavoro nero, alla sospensione dell’attività imprenditoriale e all’orario di lavoro. In pratica, dal 24 dicembre 2013:
- è aumentata del 30% la maxisanzione per il lavoro nero (art. 3 del D.L. n. 12/2002) ed è stata esclusa l’applicazione della diffida di cui all’art. 13 del D.Lgs. n. 124/2004;
- sono aumentate del 30% le somme aggiuntive da versare per la revoca del provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale (art. 14 del D.Lgs. n. 81/2008);
- sono decuplicate le sanzioni sulla durata media dell’orario di lavoro, riposi giornalieri e settimanali.
Prevenzione e legalità – Il suddetto aumento è stato criticato da più parti e anche dal Presidente del CNO dei Consulenti del Lavoro, Marina Calderone, la quale ha rimarcato la necessità di premiare le imprese sane e promuovere la regolarità del lavoro, combattendo le violazioni anche sul piano sanzionatorio, non solo per frenare il perpetuarsi delle violazioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro, ma anche per impedire che le aziende virtuose vengano danneggiate dalla concorrenza sleale di quelle aziende che, invece, non rispettano le regole. Particolare importanza è stata dedicata anche sull’aspetto della promozione legata alla legalità e alla prevenzione. Infatti, il Presidente dei CdL ha affermato che è importante diffondere, attraverso un lavoro congiunto, una cultura del lavoro e della prevenzione con investimenti che facciano comprendere alle imprese l'importanza della responsabilità sociale e soprattutto con interventi di semplificazione di tutti quegli adempimenti formali e inutili che ci allontanano dalla concretezza e dalla ripresa. Mentre sulla legalità, il segretario generale del Ministero del Lavoro e il Presidente dei CdL, hanno ricordato l’importanza del Protocollo d'Intesa sottoscritto la settimana scorsa in materia di asseverazione contrattuale e contributiva dei rapporti di lavoro che può essere rilasciata dai consulenti del lavoro alle imprese che intendono avvalersene. In pratica, le aziende che saranno in possesso del bollino “Asse.co.” (Asseverazione di conformità dei rapporti di lavoro) saranno meno soggetti all’ispezione da parte del personale del Ministero del Lavoro, ai fini della regolarità rispetto al lavoro minorile, orario di lavoro, contratti collettivi, obblighi contributivi e pagamento della retribuzione relativi al lavoro subordinato e parasubordinato. La nuova asseverazione ha validità annuale e i requisiti vengono verificati ogni quadrimestre.