26 ottobre 2011

Le pensioni rosa giocano d’anticipo

Pdl e Lega stanno lavorando per alzare l’età pensionabile già nel 2012
Autore: Redazione Fiscal Focus

Premessa – Improvvisa accelerazione sul fronte pensioni rosa. Infatti, in questi giorni il premier e il leader della Lega stanno cercando di trovare un compromesso su un nuovo pacchetto strutturale sulla previdenza, al fine di raggiungere l’ormai famoso pareggio di bilancio imposto dall’UE entro il 2013. In particolare, per quanto riguarda le lavoratrici private è previsto un ulteriore anticipo al 2012, precedentemente già anticipata dalla manovra di Ferragosto al 2014, affinché si possa giungere all’età pensionabile richiesta, 65 anni, nel 2015 o, al più tardi, nel 2018.

Equiparazione fra i sessi – In sostanza, l’obiettivo di tale ipotesi sarebbe quella di equiparare l’età pensionabile delle lavoratrici private a quelle degli uomini, che negli ultimi mesi è stato un argomento molto discusso fra i maggiori esponenti dei partiti. Infatti, con la manovra correttiva di luglio, successivamente modificata dalla manovra di Ferragosto, si era previsto un graduale innalzamento dell’età pensionabile delle lavoratrici private solo dal 2016, per poi completare il meccanismo, a 65 anni nel 2028. Successivamente, a seguito di numerosi dibattiti si è giunti all’approvazione del D.L. 138/2011, il quale prevede un anticipo del meccanismo di altri due anni, al 2014, lasciando comunque invariato il percorso graduale di innalzamento dell’età pensionabile. Ora però, a causa del continuo pressing da parte dell’UE al fine di riuscire a far quadrare i conti del bilancio entro il 2013, ha costretto il premier di riaprire le trattative sul tema in questione.

La risposta del Governo – Al riguardo, il Primo ministro, Silvio Berlusconi, dopo l’ultimatum posto da Bruxelles, punta sostanzialmente su due carte: l’abolizione dei trattamenti di anzianità e l’innalzamento a 67 anni dell’età di pensionamento di vecchiaia. Quest’ultima ipotesi riguarda ovviamente anche le donne. Per questo si sta trattando per anticipare l’innalzamento graduale dell’età già a partire dal 2012.

L’anomalia – Nonostante l’anticipo al 2012 dell’età pensionabile, ipotizzato dal Governo, rimane più di un dubbio per quanto riguarda l’efficacia di tale manovra e sui benefici che essa può apportare sul pareggio di bilancio. Infatti, la misura prevista non ha alcun impatto ai fini della riduzione del deficit da qui al 2013, anno del pareggio di bilancio richiesto dall’UE, poiché cominceranno a produrre i suoi effetti solo dal 2015, quando si risparmieranno 90milioni; per poi salire progressivamente fino ai 720milioni stimati nel 2021. A proposito di risparmi, solo le dipendenti pubbliche cominceranno a garantire qualche risparmio a partire dall’anno prossimo, per le quali il requisito scatterà da gennaio a 65 anni. Pochi fondi che sarebbero dovuti essere destinati a politiche per l’occupazione femminile e per la conciliazione e che, invece, la manovra di luglio ha assegnato ad altre finalità.

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