18 dicembre 2013

Legge di Stabilità 2014. Il pacchetto lavoro

Salvate altre 17.000 unità dal nuovo sistema previdenziale

Autore: Redazione Fiscal Focus
Premessa – Maggiori tutele per i lavoratori e nuovi salvaguardati sul fronte esodati. È possibile sintetizzare in questo modo il nutrito pacchetto di emendamenti sul fronte lavoro presentato dal Governo in commissione Bilancio della Camera lunedì notte e in attesa di essere approvati nella giornata odierna. Nel frattempo illustriamone le novità principali.

Fondi di solidarietà –
Innanzitutto si amplia il raggio d’azione delle tutele dei fondi di solidarietà bilaterali, che potranno essere utilizzati anche per "rafforzare" il sostegno al reddito nei casi di lavoratori in cassa integrazione o in solidarietà. Al riguardo, si rammenta che la Legge Fornero (L. n. 92/2012) prevede che le integrazioni possano riguardare solo l'Aspi. Quanto alla costituzione dei fondi di solidarietà (quelli presso l’INPS e bilaterali puri) è stato eliminato il riferimento temporale del “31 ottobre 2013”, anche se il termine non è stato mai considerato perentorio. Importante novità anche per le aziende che non fruiscono di cassa integrazione ordinaria e straordinaria (che quindi non versano contributi per questi ammortizzatori) e che non hanno ancora costituito nel loro settore un fondo di solidarietà. Per questi ultimi, dal 1° gennaio 2014, esclusivamente in fase di prima applicazione, si fissa allo 0,5% l'aliquota di finanziamento del fondo di solidarietà. Tuttavia, se alla suddetta data sono ancora in corso delle procedure di costituzione del fondo di solidarietà bilaterale, l’aliquota di finanziamento resta sospesa fino al completamento di queste procedure (ma non oltre il 31 marzo 2014).

Esodati – Altro punto importante contenuto nel testo definitivo, riguarda l’ampliamento della platea dei salvaguardati. Infatti, ai 6.000 salvaguardati già previsti in precedenza dal Ddl Stabilità 2014, si aggiungono altre 17.000 unità, arrivando così a quota 23.000. La copertura costerà allo Stato 950 milioni di euro fino al 2020, ripartito nel seguente modo: 203 milioni di euro per il 2014, 250 milioni per il 2015, 197 milioni per il 2016, 110 milioni per il 2017, 83 milioni per il 2018, 81 milioni per il 2019 e 26 milioni per il 2020. Quanto alla categoria che possono accedere a questo nuovo contingente, il testo fa riferimento ai prosecutori volontari autorizzati al 4 dicembre 2011 con un contributo accreditato o accreditabile che dopo tale data hanno svolto attività lavorativa non riconducibile a lavoro dipendente a tempo indeterminato; e i lavoratori con accordi individuali o collettivi cessati dal lavoro entro il 30 giugno 2012 e che hanno svolto attività lavorativa non sempre riconducibile a lavoro dipendente a tempo indeterminato. Vengono inclusi, altresì: i lavoratori con accordi individuali o collettivi cessati dopo il 30 giugno 2012 e fino al 31 dicembre 2012 (sempre che abbiano svolto attività lavorativa non a tempo indeterminato); i lavoratori con risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro tra il 1° gennaio 2007 e il 31 dicembre 2011, anche se hanno svolto dopo la cessazione attività non riconducibile a rapporto dipendente a tempo indeterminato; i lavoratori collocati in mobilità ordinaria che maturano il requisito pensionistico ante legge 214 del 2011 dopo la data di fine mobilità ed entro sei mesi dalla stessa; e i soggetti autorizzati al versamento dei contributi volontari entro il 4 dicembre 2011 senza accreditamento di contributi effettivi alla stessa data, a condizione che abbiano almeno un contributo accreditato nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2007 e il 30 novembre 2013 e che alla data del 30 novembre 2013 non svolgano attività dipendente a tempo indeterminato.

Gestione separata INPS – Sul fronte contributivo si prevede un drastico innalzamento delle aliquote contributive per gli iscritti alla gestione separata INPS. Infatti, nel 2014 si verserà il 22%, nel 2015 il 23,5%; e dal 2016 il 24%.

Garanzia giovani –
Infine, per quanto concerne l’attuazione dal prossimo gennaio del programma “Garanzia giovani”, le province potranno prorogare i contratti a tempo determinato dei lavoratori operanti nei centri per l'impiego solo se “indispensabili per la realizzazione di attività di gestione dei fondi strutturali e di interventi da essi finanziati”.
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