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Premessa - "Inorriditi dalle ipotesi che circolano su di un nuovo scudo o condono che sia". E' questo il giudizio che filtra dal quarto piano della sede della Cgil, mentre da giorni si lavora "senza sosta", dopo una analisi dettagliata del decreto anticrisi, alle proposte di emendamenti alla manovra e si pianificano le prossime iniziative.
Cgil: contrasto alla Manovra economica - Cgil al lavoro per mettere a punto le iniziative di contrasto alla manovra economica del Governo che dal 22 agosto ha debuttato alla Commissione bilancio del Senato. "Siamo inorriditi dalle ipotesi che circolano su un nuovo scudo o condono che sia", dicono da Corso Italia dove si susseguono le riunioni per dettagliare gli emendamenti al Dl.
Sciopero generale - Sul tavolo resta l'ipotesi di uno sciopero generale che potrebbe essere annunciato già oggi, davanti a Palazzo Madama durante un presidio convocato qualche giorno fa nel corso del quale ha parlato il leader Cgil, Susanna Camusso.
"Non riusciamo neanche a prenderli sul serio per le iniquità e le barbarie contenute nella manovra e nelle modifiche di cui si discute", dicono in commento alle ultime proposte che arrivano. "La confusione che aleggia, insieme al carattere cinico del provvedimento, rafforzano le nostre proposte come l'imposta sui grandi immobili e sulle grandi ricchezze insieme ad una lotta strutturale all'evasione fiscale e al sommerso".
Lo stralcio delle norme del Dl - Sulla parte relativa al mercato del lavoro, invece, la Cgil è pronta a chiedere ai gruppi parlamentari 'lo stralcio' delle norme del Dl. "Non avevamo bisogno dell'ufficio studi del Senato per sapere che Sacconi ha in mente di cancellare l'articolo 18. Lo abbiamo denunciato immediatamente: si è usata la 'misteriosa' lettera della Bce per replicare lo schema di divisione del fronte sindacale", dicono relativamente alla norma che consente ai contratti aziendali di derogare in materia di licenziabilità senza giusta causa.
E' pollice verso anche sulla possibilità che si anticipi il Tfr in busta paga. "Vorremmo sapere da Tremonti che fine ha fatto quella parte del trattamento di fine rapporto depositato all'INPS", aggiungendo: "Non gronderebbe ancora più il sangue dal cuore di qualcuno imporre nuove tasse ai lavoratori rispetto alle tante, troppe che già pagano? Non basta forse?".