15 ottobre 2013

Manovra previdenziale. Le cinque mosse del Governo

Il Governo ha individuato i punti principali in materia previdenziale da inserire nella Legge di Stabilità 2014
Autore: Redazione Fiscal Focus

Premessa – La nuova riforma del sistema previdenziale sta prendendo sempre più forma. In particolare, sono cinque i punti principali su cui il Governo sta pensando di intervenire, ossia: l’accesso anticipato, l’adeguamento delle pensioni all’inflazione, le pensioni d’oro, i nuovi esodati e le casse private. Argomenti, questi, che dovrebbero essere inseriti nella Legge di Stabilità 2014, oggi al vaglio del Consiglio dei ministri. Niente da fare, invece, per le forme di pensionamento flessibile, che prevede penalizzazioni sugli anni di anticipo rispetto ai requisiti ordinari di accesso. Vediamo nel dettaglio i suddetti interventi.

Accesso anticipo – Il primo intervento del “menù previdenziale” è rivolto a quei lavoratori rimasti senza impiego e senza ammortizzare sociale. Questi ultimi, infatti, se hanno maturato almeno 62 anni di età e 35 anni di contributi, potrebbero ottenere la pensione in anticipo di due-tre anni. Successivamente, però, i potenziali pensionati dovrebbero restituire all'INPS l'anticipo con micro-prelievi sull'assegno, una volta scattati i requisiti ordinari di accesso. La misura interesserebbe 10-15mila ex lavoratori nel 2014.

Le rivalutazioni –
Dall’inizio del prossimo anno ripartirà l'indicizzazione delle pensioni all'inflazione, dopo il blocco degli anni 2012-2013. La rivalutazione sarà rivolta sugli importi fino a sei volte il minimo, nel seguente modo: 100% dell'assegno fino a tre volte il minimo, 90% sulla parte da tre a cinque volte, 75% per la fascia eccedente cinque volte il minimo. Per quanto riguarda le pensioni oltre i 3.000 euro lordi mensili il blocco rimane e il Governo valuterà nel 2015 che cosa fare. Le ipotesi in campo sono diverse: riducendo al 25% la rivalutazione sullo scaglione che supera la soglia, si avrebbero risparmi per 60 milioni nel 2015 e 120 milioni nel 2016.

Pensioni d’oro – Importante divieto di cumulo si ha per la pensione-reddito da lavoro per chi ha un contratto con la P.A. In pratica, i pensionati che dovessero avere un reddito da lavoro tramite un contratto con la P.A. non potranno accumulare complessivamente un importo superiore a 300mila euro lordi all’anno (la soglia è stata determinata in riferimento al tetto delle retribuzioni nel pubblico impiego, agganciato all’assegno del primo presidente della Cassazione).

Esodati – Sul nodo esodati è stato deciso di riconoscere, per una platea di 2.500 unità, la salvaguardia anche ai familiari di persone disabili che erano in congedo al varo della riforma e che maturano i requisiti entro il 2015. Questi si aggiungeranno, dunque, alle 6.500 unità tutelate con l’ultima tranche dal decreto IMU-CIG. Pertanto, sommando complessivamente tutte le salvaguardie messe in atto, si arriva a 140mila unità.

Le casse private – Infine, dovrebbe essere inserita nella legge di Stabilità una norma di interpretazione autentica della Finanziaria 2007 destinata a rafforzare le gestioni che hanno applicato il calcolo contributivo pro-rata negli ultimi anni.

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