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Premessa – Boccata d’ossigeno per i lavoratori in CIGD. Infatti, il Governo ha rifinanziato con mezzo miliardo di euro i sussidi in deroga in favore dei lavoratori delle imprese che non hanno diritto alla cassa integrazione tradizionale (CIG). È questa la soluzione adottata dal Governo nel Cdm di mercoledì scorso, che ha stanziato a sorpresa anche 700 milioni per dare una pensione a 6.500 esodati in condizione di forte disagio economico e sociale, salvandoli così “dalla disperazione”, come ha sottolineato il ministro Dario Franceschini. Tuttavia, l’intervento sugli ammortizzatori sociali non soddisfa le richieste delle Regioni come, tra l’altro, ribadito dalla stesso ministro del Welfare, Enrico Giovannini, “il nuovo rifinanziamento non esaurirà le necessità. Stiamo facendo un monitoraggio; successivamente vedremo”. Infatti, le Regioni chiedono ben 1,4 miliardi di euro per arrivare a soddisfare le richieste fino a fine anno. Le nuove risorse arriveranno per metà dal Ministero del Lavoro, e per metà da altri fondi.
CIG rifinanziata –In particolare, si tratta del terzo intervento in favore della CIGD, in quanto con il decreto Imu-Cig di metà maggio – che ha concesso 550 milioni di euro – si aggiungono anche i 780 milioni di euro previsti dall’ultima Legge di Stabilità. Pertanto, sommando i vari interventi si arriva, complessivamente, a ben 2,3 miliardi di euro per i sussidi in deroga 2013 In linea con i livelli di spesa del 2012). Il ministro del Lavoro, inoltre, ha chiarito che ben presto verrà messa a punto un decreto interministeriale (Lavoro-Economia) mediante il quale verranno stabiliti i nuovi criteri di concessione degli ammortizzatori in deroga. L’obiettivo è quello di arrivare a gestire le nuove risorse con i nuovi criteri. Criteri che molto probabilmente saranno più restrittivi, poiché verrà introdotto un limite temporale di fruizione (8 mesi nell’arco di un anno e 14 mesi in un biennio). Per quanto riguarda invece la mobilità in deroga, pare che il Governo voglia svuotare coloro che hanno fruito maggiormente di tale ammortizzatore sociale. L’idea è quella di concedere al massimo ulteriori 3, 6, 9 e 12 mesi di mobilità a seconda del periodo già goduto dall’ammortizzatore.
Esodati – Nel Cdm di mercoledì scorso spunta anche la salvaguardia per altri 6.500 esodati, finanziando ben 700 milioni di euro da ripartire dal 2013 al 2020. Ad essere salvati saranno coloro che hanno avviato una risoluzione unilaterale del rapporto lavorativo avvenuto tra il 1° gennaio 2009 e il 31 dicembre 2011 e che sarebbero dovuti andare in pensione tra dicembre 2011 e dicembre 2014. Si tratta, quindi, del quarto intervento in favore degli esodati arrivando ora, complessivamente, a 136.630 salvaguardati. Infatti, ricordiamo come il Governo con un primo provvedimento ha messo in salvo 65.000 unità; successivamente sono stati tutelati altri 55.000 unità e poi con una terza salvaguardia altri 10.130. Ma la questione non è ancora finita perché il Governo ha promesso altri 20.000-30.000 esodati da tutelare.