14 dicembre 2011

Pensionati all’estero. Semplificata la procedura di accertamento

Il gruppo Citi, in collaborazione con la Banca azioni, ha agevolato la procedura per accertare l’esistenza in vita di pensionati residenti all’estero
Autore: Redazione Fiscal Focus

Premessa – L’INPS, con il messaggio n. 23563 del 12 dicembre 2011, ha comunicato che a causa delle difficoltà incontrate dai pensionati per il completamento della verifica dell’esistenza in vita avviata dal Gruppo Citi (fornitore delle prestazioni pensionistiche ai pensionati italiani residenti all'estero), sono stati effettuati alcuni approfondimenti che hanno portato a concordare con la Banca azioni a rendere il servizio più flessibile e facilmente fruibile dai pensionati. In particolare, per ovviare alle difficoltà incontrate dai pensionati a causa della modulistica redatta in lingua diversa da quella nazionale e dalle pensionate coniugate per l’incompleta indicazione del cognome, la migliore soluzione è apparsa quella di concordare con Citi di accettare, nei casi in cui il pensionato non possa produrre l’attestazione standard per i suddetti problemi, i moduli di certificazione di esistenza in vita emessi da enti pubblici locali.

I moduli – I moduli in questione costituiscono valida attestazione, ai sensi della legge del Paese di residenza del pensionato, della circostanza che il pensionato è in vita. Per facilitare il completamento del processo di gestione delle certificazioni, è necessario che esse siano rilasciate da Autorità locali ed inviate immediatamente al Gruppo Citi insieme all’attestazione predisposta dalla stessa Banca, possibilmente compilata dal pensionato. Tuttavia, al di fuori dei casi di effettiva impossibilità, si auspica la compilazione, da parte dei pensionati, del modulo standard di attestazione di esistenza in vita predisposto dalla Banca, in quanto tale modulo può essere esaminato e validato automaticamente e tempestivamente dai team operativi di Citi. Al contrario, nel caso in cui pervengano certificazioni diverse, sarà necessario verificare la sussistenza dei requisiti formali e sostanziali che rendono accettabile la certificazione con allungamento dei tempi del processo di accertamento dell’esistenza in vita e, nei casi in cui il certificato non sia risultato idoneo, alla necessità di ripetere la certificazioni secondo modalità diverse.

La nuova comunicazione – Nel messaggio in questione, l’INPS rammenta che, fin dall’avvio della verifica, è stato pianificato l’invio, nel mese di gennaio, di una nuova comunicazione ai pensionati che non risulteranno aver prodotto l’attestazione/certificazione di esistenza in vita. In quest’occasione, chiaramente, saranno indicati i cognomi sia da nubile che da coniugata delle pensionate. Questa nuova modulistica potrà contribuire in modo decisivo a risolvere le residue difficoltà incontrate dalle pensionate. Qualora la soluzione adottata non risulti sufficiente saranno adottate ulteriori iniziative, compreso l’invio di nuove comunicazioni ai pensionati.

Semplificazioni della procedura – Poiché i pubblici ufficiali locali che autenticano le firme dei pensionati in alcuni casi si rifiutano di riportare nel modulo le informazioni circa l’Istituzione di appartenenza, l’indirizzo della stessa, il nominativo del funzionario, etc., per evitare ulteriori complicazioni per i pensionati è stato concordato con Citi l’opportunità di semplificare la procedura di accertamento. Gli unici campi la cui compilazione è tuttora richiesta sono nome e indirizzo dell’organizzazione di appartenenza. Queste informazioni possono anche essere completate dal pensionato qualora il testimone accettabile non volesse provvedere personalmente alla compilazione. Chiaramente, attraverso il timbro o l’attestazione da parte del funzionario deve essere possibile identificare l’Istituzione che ha effettuato l’autenticazione.

Ulteriori specifiche – Infine, l’Istituto previdenziale afferma che devono considerarsi infondate le preoccupazioni in merito alla possibilità che la mancata indicazione del cognome da nubile, nella modulistica spedita alle pensionate coniugate, possa avere ripercussioni sulla regolarità dei pagamenti a partire dal 1° febbraio 2012. Il Gruppo Citi, infatti, ha confermato che i pagamenti saranno eseguiti correttamente anche nelle ipotesi in cui sulle lettere inviate il mese scorso ai pensionati di sesso femminile non compaia il loro nome completo, in quanto è stato adottato un sistema che consente di istruire il pagamento utilizzando il nome completo del pensionato. Pertanto, tutte le istruzioni di pagamento potranno essere eseguite utilizzando il nome completo del pensionato incluso nell’istruzione di pagamento fornita da INPS.

 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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