23 luglio 2015

Pensioni. In arrivo il Bonus Poletti

Il 1° di agosto sarà erogato il famoso Bonus Poletti per porre parzialmente riparo al blocco dell’indicizzazione delle pensioni operato nel biennio 2012-2013

Autore: Redazione Fiscal Focus
Rata pensionistica più pesante nel prossimo mese di agosto. Infatti, il 1° di agosto sarà erogato un importo “una tantum” ai pensionati che si sono visti bloccate le pensioni nel biennio “2012-2013” dalla Manovra Salva-Italia (art. 24 co. 25 del D.L. n. 201/2011, convertito nella L. n. 214/2011).
Il via libera definitivo è arrivato il 15 luglio scorso dal Senato, che ha convertito il c.d. D.L. Pensioni (D.L. n. 65/2015), nella L. n. 109/2015 (pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 20 luglio 2015), recependo così la famosa sentenza della Corte Costituzionale n. 70/2015, che giudica in maniera illegittima il blocco dell’indicizzazione delle pensioni compresi tra tre e sei volte il trattamento minimo INPS (1.443 euro - 2.810,10 euro) per il suddetto biennio.
La restituzione, però, che interessa all'incirca 4,4 milioni di persone (un pensionato su tre), sarà piuttosto parziale poiché il provvedimento stanzia 2,18 miliardi per quest'anno e prevede oneri per circa 500 milioni dal 2016. Infatti, l'Ufficio parlamentare di Bilancio (UpB) ha dichiarato che verrà rimborsato solo il 12% di quanto dovuto.

Meccanismo di rimborso
– Il meccanismo di rimborso, che sarà progressivo, si sostanzia in due tempi: “2012-2013” e “2014-2015".

Nel biennio “2012-2013”, ossia quando le pensioni superiori a 1.443 euro (3 volte il trattamenti minimo INPS) non sono state rivalutate per effetto della manovra Salva-Italia (art. 24, co. 25 della L. n. 214/2011), il Decreto Legge segue lo stesso meccanismo adottato dal Governo Letta con la Legge di Stabilità 2014 (art. 1, co. 483 della L. n. 147/2013) sulla base del quale è prevista una rivalutazione decrescente al crescere del trattamento pensionistico.
In sostanza, all’art. 1, co. 1 del D.L. n. 65/2015 sono stati previsti cinque scaglioni di importi cui applicare all’intero trattamento pensionistico la relativa percentuale di adeguamento all’indice FOI, come di seguito indicato:

• fino a 1.443 euro, la rivalutazione è del 100%;
• da 1.443 euro a 1.873 euro (tra 3 e 4 volte il trattamento minimo), la rivalutazione è del 40%;
• oltre 1.873 euro fino a 2.341,75 euro (tra 4 e 5 volte il trattamento minimo), la rivalutazione è del 20%;
• oltre 2.341,75 euro e fino a 2.810,10 euro (tra 5 e 6 volte il trattamento minimo), la rivalutazione è del 10%;
• nessuna rivalutazione invece è stata prevista per i trattamenti pensionistici superiori a 2.810,10 euro.

Per quanto riguarda invece il biennio “2014-2015”, vale a dire quando è entrato in vigore il meccanismo di rivalutazione previsto dal Governo Letta, la rivalutazione di tali trattamenti è pari al 20% per tutte le fasce sopra menzionate (cioè da 3 a 6 volte il minimo), che passano quindi rispettivamente all’8% (tra 3 e 4 volte il trattamento minimo), al 4% (tra 4 e 5 volte il trattamento minimo) e al 2% (tra 5 e 6 volte il trattamento minimo).

Mentre dal 1° gennaio 2016 è riconosciuto il 50% della rivalutazione che sarebbe spettata sulla base del sistema di calcolo appena visto. Quindi:
• da 1.443 euro a 1.873 euro (tra 3 e 4 volte il trattamento minimo), la rivalutazione è del 20%;
• oltre 1.873 euro fino a 2.341,75 euro (tra 4 e 5 volte il trattamento minimo), la rivalutazione è del 10%;
• oltre 2.341,75 euro e fino a 2.810,10 euro (tra 5 e 6 volte il trattamento minimo), la rivalutazione è del 5;
• nessuna rivalutazione, invece, è stata prevista per i trattamenti pensionistici superiori a 2.810,10 euro (superiore a 6 volte il trattamento minimo).

Misura del rimborso – Ma a quanto ammonta precisamente il Bonus Poletti? Ebbene, per determinare tale importo, occorre procedere al calcolo dell’importo come descritto dall’INPS nella Circolare n. 125 del 25 giugno 2015. Quindi, se un pensionato nel biennio 2012-2013 percepiva 1.750 euro, l’importo complessivo lordo da erogare il 1° di agosto è pari a 928,91 euro. Mentre l’assegno da riliquidare a decorrere dal 1° agosto 2015 ammonta a 1.779,74 euro. L’importo aumenta a 1.798,71 euro dal 1° gennaio 2016.

Tassazione – Occhio al regime fiscale. I pensionati interessati dal blocco dell’indicizzazione, non solo riceveranno un rimborso misero rispetto a quanto effettivamente dovuto, ma quello che riceveranno sarà considerato al lordo e non al netto. Infatti, l’INPS con la circolare n. 125/2015 ha specificato che le “somme arretrate” seguiranno il regime di tassazione separata, mentre le somme maturate successivamente al 31.12.2014, saranno assoggettate a tassazione ordinaria.
Conti alla mano, un assegno lordo da 2.300 euro al mese (pari a un netto di 1.706 euro) vedrà così il proprio bonus di 609 euro ridursi a 469 euro.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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