4 dicembre 2013

Perequazione 2014. Aumentano le pensioni

Le pensioni minime superano la soglia di 500 euro

Autore: Redazione Fiscal Focus
Premessa - Pensioni più pesanti dal 2014. Infatti, in virtù della c.d. perequazione automatica, le pensioni dal prossimo anno cresceranno dell’1,2%. La novità arriva a seguito della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del Decreto Interministeriale (MLPS e MEF) del 20 novembre 2013. Al riguardo, si rammenta che l’ultimo adeguamento risale a gennaio 2013 (3%, valore confermato dai dati definitivi); quindi non ci sarà nessun conguaglio. È chiaro che l’indice definitivo si potrà conoscere solo a fine dicembre.

Pensioni minime – Grazie alla perequazione dell'1,2%, l'importo del trattamento minimo INPS passa da 495,43 euro a 501,38 euro al mese. A subire l’aumento è anche l'assegno sociale, introdotto dalla riforma Dini (Legge n. 335/1995), che incrementa da 442,30 euro a 447, 61 euro al mese. Mentre la pensione sociale, ancora prevista per i titolari della stessa al 31 dicembre 1995, si attesta a 368,88 euro mensili.

Manovra Salva-Italia – Al riguardo, si ricorda che per il biennio 2012-2013, per motivi di risanamento della finanza pubblica, la manovra Salva-Italia (L. n. 214/2011) ha stabilito che solo le pensioni inferiori a € 1.443 (3 volte il trattamento minimo INPS) subiranno il 100% della variazione in aumento.

Legge di Stabilità 2014 – Ora, terminato il biennio “2012-2013” si sarebbe dovuta ripristinare la precedente normativa (art. 1, della L. n. 388/2000, Finanziaria 2001). Nel frattempo, però, è intervenuta la Legge di Stabilità 2014 che, in base al testo approvato in Senato, prevede:
• una rivalutazione al 100% per gli assegni pari o inferiore tre volte il minimo (fino a 1.487 euro);
• una rivalutazione al 90% sullo scaglione tra tre e quattro volte il minimo (da 1.487 euro e 1.982 euro);
• una rivalutazione al 75% per lo scaglione tra quattro e cinque volte il minimo (1.982 euro a 2.478 euro);
• una rivalutazione al 50% su quello tra cinque e sei volte il minimo (2.478 euro e 2.973 euro).

Nessuna rivalutazione, invece, per l’assegno Inps superiore a sei volte il minimo oltre 2.973 euro). Infine, si rammenta che il nuovo meccanismo di rivalutazione non avverrà più a scaglioni come prima. Questo significa che le riduzioni, quando previste, riguardano l'intero assegno e non solo la parte eccedente la soglia garantita.
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