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Premessa - Nuovi ammortizzatori sociali nel secondo semestre del 2013, art. 18 a fine confronto e sanzioni contro l’uso improprio dei contratti flessibili. Sono queste, in sostanza, le decisioni che emerse al termine del terzo round tenutosi mercoledì 15 febbraio a Palazzo Chigi tra le parti sociali, il Governo e le imprese. Rispetto ai precedenti incontri, oggi più che mai sembra che la riforma del lavoro stia percorrendo la strada che porta alla coesione tra le parti chiamate in causa. A dimostrarlo sono le dichiarazioni dei big in conferenza stampa “è l’inizio concreto della trattativa”, dice Emma Marcegaglia; “il negoziato parte ora con ilpiede giusto” conferma Susanna Camusso; “è un fatto molto importante” dicono Luigi Angeletti e Raffaele Bonanni”. Intanto, il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, ha già riconvocato per lunedì prossimo le parti sociali per un nuovo confronto sugli strumenti di sostegno al reddito e le politiche attive.
Flessibilità in entrata - E proprio sull’ingresso nel mercato del lavoroche si è concentrata la maggiore attenzione, con focus sul ruolo dei contratti di apprendistato. Questo, per il ministro Fornero, “deve diventare la forma tipica per l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro”, uno “strumento per fare formazione professionale seria”, evitando di conseguenza le finte flessibilità.
Pubblico impiego –Una delle novità formalizzate nell’incontro di mercoledì scorso, riguarda la revisione delle forme contrattuali, sia sul fronte privato che pubblico, con l’obiettivo di valorizzare i contratti riportandoli alla loro funzione originaria e non punire il lavoro produttivo o penalizzare le imprese. Tuttavia, le implicazioni sono numerose e importanti visto che nel settore pubblico (compresa lascuola) sono attualmente oltre 400mila i contratti flessibili.
Ammortizzatori sociali –Su questo punto le parti chiamate in causa sono d’accordo. Il riordino degli ammortizzatori sociali si farà, ma solo a decorrere dalla seconda metà del 2013, cioè quando si spera che l’Italia uscirà dalla nuova recessione in cui è ripiombata. Al riguardo, il Governo ha già provveduto a riconvocare per lunedì prossimo tutte le parti sociali per discutere sulla possibilità di estendere le tutele mantenendo la base assicurativa.
Lotta agli abusi –Altro punto trattato riguarda le sanzioni ed i controlli che il Governo vuole introdurre per evitare l’uso improprio delle forme di flessibilità e del lavoro autonomo in forme subordinate. Intatti, secondo la Fornero “ci sono troppe partite Iva” e occorre evitare che migliaia di lavoratori finiscano in nero, fenomeno che sta prendendo sempre più piede tra i giovani.
Art. 18 –E per finire, l’art. 18. Visto l’attuale disaccordo sull’argomento, la Fornero ha fatto sapere che lascerà per ultimo questo argomento, ovvero al termine del confronto su tutti gli altri temi al centro della riforma. A confermare la situazione di stallo è anche il presidente dell’Abi, Giuseppe Mussari, precisando che neanche i sindacati e le imprese hanno ancora raggiunto un accordo.