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Premessa – Buste paghe più leggere nel mese di novembre per i lavoratori residenti nei territori colpiti dal sisma il 20 e 29 maggio scorso. Infatti, a tenere banco in questi giorni è la delicata questione della restituzione di tutte le imposte e contributi previdenziali sospesi che, per effetto del D.L. n. 174/2012 (pubblicato sulla G.U. il 10 ottobre 2012), dovranno essere restituiti in un’unica tanche entro il prossimo 16 dicembre. Dunque, un duro colpo per le persone fisiche che operavano al 20 maggio 2012 in Emilia, Lombardia e Veneto, visto che i prossimi cedolini conterranno le trattenute per i contributi correnti oltre a quelli arretrati precedentemente sospesi. E non solo. Nel caso in cui non siano state trattenute in precedenza le ritenute IRPEF, le stesse ridurranno lo stipendio nel limite di un quinto della paga netta. A lanciare questa volta l’allarme è l'Ufficio Stampa del CNO dei Consulenti del Lavoro, calcolando che “un operaio metalmeccanico di 3° livello, appartenente al cratere, con retribuzione lorda di 1.388,24 euro, a seguito delle trattenute Inps correnti ed arretrate e trattenute Irpef arretrate, percepirà un netto di euro 502,94”. Tutto ciò spinge le imprese a chiedere un prestito alle banche, dove lo Stato interverrà a restituire solo l’interesse maturato sottoforma di credito d’imposta (attingendo dal fondo per la ricostruzione delle aree terremotate), mentre l’impresa dovrà restituire l’intero capitale ottenuto. Per l’imprenditore i tempi sono veramente stretti, poiché entro il 16 novembre dovranno inviare all'Agenzia delle Entrate un modello di comunicazione dei dati dove è richiesto un calcolo previsionale di quante tasse avrebbero dovuto pagare e quante ne pagheranno fino al prossimo 30 giugno 2013. E poi dovranno ricorrere in una delle banche convenzionate per avere il finanziamento. È questa purtroppo l’amara sorpresa che il Governo ha riservato ai terremotati i quali, oltre a vedersi distruggere davanti ai propri occhi anni di sacrifici, ora dovranno fare i conti con il Fisco.
Lettera al MEF – Le prime lamentele si sono avute già con la lettera inviata dal presidente dei C.d.L., Marina Calderone, al M.E.F. nel quale si chiedeva di recuperare un "atto di giustizia prima umana e poi giuridica". L’esortazione purtroppo non ha avuto esito positivo, anzi il Governo pensa di tamponare alle proprie mancanze scaricando sulle imprese tutte le conseguenze di un comportamento ondivago. Pagare tutto e subito! È questo in poche parole l’imperativo che si legge tra le righe delle disposizioni contenute nell’art. 11, del D.L. 174/2012, che ha l’obiettivo, a senso suo, di superare le conseguenze dello sciame sismico del maggio 2012. A tal proposito, va precisato che il versamento va effettuato senza addebito di alcuna sanzione.
Terremoti a confronto – In questa triste vicenda, il pensiero di quanti hanno appreso tale notizia torna indietro di tre anni; è inevitabile fare il confronto con l’altro terremoto che ha messo in ginocchio l’Aquila nel 2009. In tal caso, però, la ripresa dei contributi sospesi è stata applicata con i metodi adeguati. Infatti, la Legge di Stabilità (L. n. 183/2011) all’art. 33, c. 28 ha concesso ai soggetti interessati la possibilità di ridurre del 60% l’ammontare dovuto per ciascun tributo o contributo sospeso, senza applicazione di sanzioni, interessi e oneri accessori, mediante il pagamento in 120 rate mensili di pari importo a decorrere dal mese di gennaio 2012. La disparità di trattamento è eclatante, anche se in quest’ultimo caso per poter usufruire del beneficio è necessario non superare la soglia de minimis, in quanto l’agevolazione è stata qualificata come aiuto di Stato, secondo quanto disposto dai regolamenti comunitari (art. 108, paragrafo, del TFUE). In particolare, l'importo complessivo degli aiuti de minimis concedibili a una medesima impresa nell'arco di tre esercizi finanziari, è pari a: € 200.000; € 100.000 se l’impresa è attiva nel settore del trasporto su strada; € 30.000 se l’impresa è attiva nel settore della pesca; € 7.500 se l’impresa è attiva nel settore della produzione agricola. A tal proposito, va ricordato che la dichiarazione de minimis è stata prorogata dal 19 ottobre 2012 a 16 dicembre 2012, come da ultimo stabilito dal messaggio INPS n. 16832 del 17 ottobre 2012.