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Premessa – Tarda ad arrivare il decreto che proroga il blocco degli stipendi dei dipendenti pubblici fino al 2014. Ciò fa sì che le P.A. sono tenute a corrispondere l’indennità di vacanza contrattuale dal mese di aprile; si tratta, in particolare, di 12 euro lordi mensili, che aumentano a 20 euro da luglio. Un bel problema per gli uffici che stanno per predisporre le buste paga relative al corrente mese in assenza di certezze. Ma il problema maggiore è l’insufficienza delle risorse economiche per il pagamento delle indennità, prospettandosi l’ipotesi di un regolamento a tempo scaduto (per garantire il corretto pagamento delle retribuzioni per il giorno 26 aprile si devono consegnare i relativi mandati al tesoriere tre/quattro giorni prima).
Indennità di vacanza contrattuale – L’indennità di vacanza contrattuale, istituita nel 1993 e istituzionalizzata con la Legge Finanziaria del 2009, è un elemento provvisorio della retribuzione previsto dal “Protocollo sulla politica dei redditi e dell'occupazione, sugli assetti contrattuali, sulle politiche del lavoro e sul sostegno al sistema produttivo” del 23 luglio 1993, al fine di tutelare i lavoratori nel caso di ritardi nella stipula dei rinnovi contrattuali. Il predetto Protocollo individua le decorrenze, le misure percentuali e gli elementi della retribuzione che vanno a comporre l'indennità di vacanza contrattuale, stabilendo in particolare che: dopo 3 mesi di vacanza contrattuale venga corrisposto il 30% del tasso di inflazione programmata applicato ai minimi retributivi; dopo 6 mesi di vacanza contrattuale venga corrisposto il 50% del tasso di inflazione programmata applicato ai minimi retributivi.
La questione – Il problema trae origine dal D.L. n. 78/2010 che confermava la corresponsione dell'indennità di vacanza contrattuale a fronte del blocco dei rinnovi contrattuali imposto per il triennio 2010-2012. Successivamente, con il D.L. n. 98/2011 è stata demandata da una parte, la possibilità di prorogare fino al 31 dicembre 2014 tutte le norme che limitano i trattamenti economici dei dipendenti della P.A. e, dall'altro, la revisione delle modalità di calcolo dell'indennità in questione, da corrispondere nel triennio 2015-2017. Tuttavia, per far sì che ciò accada è necessario il regolamento previsto dalla L. n. 400/1988, che per ora non ha ancora ottenuto il vaglio del Parlamento.
Le conseguenze – Nell’ipotesi in cui resti tutto invariato per il giorno 26 aprile, data entro la quale bisogna garantire il corretto pagamento delle retribuzioni, le P.A. sono tenute a pagare l’indennità dal mese di aprile. Da notare, tra l’altro che i relativi mandati vanno consegnati al tesoriere tre/quattro giorni prima. Pertanto, gli uffici devono terminare le elaborazioni al massimo entro la fine della prossima settimana.