1 agosto 2012

TFR irregolari. Diffide INPS rinviate a settembre

Le verifiche sui TFR irregolari, risultanti dalle diffide INPS, saranno rinviate a settembre
Autore: Redazione Fiscal Focus

Premessa – Nei giorni scorsi si è appreso che l’INPS sta inviando delle comunicazioni con cui diffida le aziende a pagare entro 30 giorni le differenze derivanti dai versamenti al Fondo di Tesoreria (ex. art. 1, c. 755 e seguenti della L. n. 296/2006). La questione ha interessato in particolar modo i C.d.L. ai quali, in prossimità delle numerose scadenze di natura fiscale a cui sono legati, crea non poco scompiglio e disagio negli studi. Infatti, il termine dei 30 giorni andrebbe di fatto a scadere proprio in pieno periodo di ferie del mese di agosto.

Le diffide – Le diffide interessano le imprese con almeno 50 dipendenti per i versamenti delle quote di TFR maturate nel 2006 e versate nel 2007. Nello specifico, si tratta dei casi in cui emergono delle incongruenze con la necessità di far verificare la correttezza dei dati riportati nelle denunce (Emens o DM 10/2) in relazione ai versamenti mensili delle quote di TFR che i lavoratori hanno deciso di mantenere al regime civilistico disciplinato all’articolo 2120 c.c. Stiamo parlando delle somme di TFR che i dipendenti hanno deciso di lasciare in azienda che a loro volta devono essere girate al fondo ex lege 296/2006.

Impugnazione – In ogni caso, l’impresa ha comunque la facoltà di impugnare la diffida entro 90 giorni dinnanzi alla commissione provinciale esclusivamente mediante modalità telematiche, accedendo direttamente sul sito dell’INPS (www.inps.it) nella spazio riservato ai “Servizi Online”, se si è già in possesso del codice PIN rilasciato dall’Istituto.

L’intervento dei C.d.L. – Visto il disagio creato, il C.N.O. dei C.d.L. si è direttamente occupato della questione, al fine di giungere a una conclusone che contemperasse le esigenze dell’INPS, aziende e professionisti. In particolare, il vicepresidente del C.N.O. dei C.d.L. ha avuto precise assicurazioni che la diffida in questione sarà da intendersi esclusivamente come interruzione della prescrizione, ma che il presunto debito indicato non transiterà in avviso di addebito prima delle verifiche che dovranno concordarsi con le locali sedi dell’INPS.

Rinvio a settembre – Intanto il mondo imprenditoriale e i professionisti si stanno preparando per l’incontro che si terrà la prossima settimana con i vertici dell’INPS in cui verrà specificato che le diffide INPS saranno rinviate a settembre. A confermarlo è Vicenzo Silvestri, chiarendo che: “l'INPS si è impegnata a spostare i termini della risoluzione a settembre. Abbiamo avuto assicurazione che dalla Direzione generale arriverà la formalizzazione di quanto ci è stato comunicato: rimaniamo quindi in attesa dell'atto ufficiale. Ma vigileremo su eventuali comportamenti difformi da quanto indicato”.

La risposta dell’INPS
– Tempestiva è la risposta dell’INPS, in cui viene precisato che laddove fosse stato impossibile organizzare l’incontro prima della pausa estiva, il confronto sarà comunque ripreso subito dopo il suddetto periodo feriale, indipendentemente dal fatto che sia scaduto il termine di 30 giorni fissato nella diffida.

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