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Un non voto non solo dei 5 Stelle, ma anche di Lega e Forza Italia, la “destra di governo”, oltre a un voto contrario da parte di Fratelli d’Italia, hanno certificato la fine delle larghe intese dell’esecutivo di Draghi. Non viene meno la fiducia, che arriva lo stesso pur con soli 95 sì, bensì viene a mancare l’unità nazionale, che garantiva "legittimità democratica ed efficacia", chiesta dal premier nel suo discorso di apertura di ieri in Senato. Superflue, così, le votazioni previste per oggi alla Camera. E infatti, all’inizio della discussione generale, Draghi annuncia le sue dimissioni e si dirige al Colle da Mattarella.
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