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Il decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 10 dicembre 2025, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 289, ha fissato al 1,60% il tasso di interesse legale valido dal 1° gennaio 2026, in calo rispetto al 2% del 2025. Tale aggiornamento, previsto dall’articolo 1284 del codice civile, si basa sul rendimento medio dei titoli di Stato a breve termine e sul tasso d’inflazione, e rientra nella consueta revisione annuale. La riduzione incide innanzitutto sul ravvedimento operoso: chi regolarizza tributi scaduti dopo il 31 dicembre 2025 pagherà interessi al 2% per i giorni dell’anno precedente e all’1,6% per quelli del 2026, diminuendo il costo complessivo dell’adempimento spontaneo. Analoghe variazioni riguardano il calcolo di usufrutti vitalizi, rendite e pensioni vitalizie ai fini delle imposte di registro, successioni e donazioni, poiché i coefficienti si adeguano al tasso vigente. Infine, il nuovo saggio influenzerà gli interessi sui depositi cauzionali in locazione, sui conti correnti bancari e postali e in alcune forme di mutuo, con benefici per debitori e creditori.