30 dicembre 2014
30 dicembre 2014

17:05 - Bce, dal voto di Atene possibili stimoli per acquistare titoli di Stato

All'annuncio delle elezioni anticipate in Grecia tutte le parti coinvolte (dall'Ue alla Bce, passando per Fmi e Berlino) si sono affrettate a esprimere la volontà di non interferire con la campagna elettorale di Atene. Eppure, con un voto fissato al 25 gennaio e la prima, cruciale riunione del Consiglio Direttivo della Bce in calendario il 22, l'Eurotower sembra destinata - necessariamente - a pesare sugli ultimi giorni del dibattito politico.

Il riferimento è ovviamente al possibile varo del Quantitative Easing atteso (e invocato) dai mercati. La Germania - per bocca del presidente della Bundesbank Jens Weidmann - continua a esprimere la propria opposizione, ma i dati odierni, dalla contrazione dei prestiti ai privati all'inflazione negativa in Spagna, sembrano tutte 'cartucce' a disposizione di Mario Draghi e della maggioranza che sostiene il varo degli acquisti.

In realtà gli analisti - come sottolineava l'ultimo rapporto di Hsbc - pensano che la decisione finale possa arrivare nella riunione di marzo, quando gli economisti dell'Eurotower diffonderanno le nuove stime macroeconomiche. Ma, se ad Atene si preannunciasse un trionfo del fronte-austerità, Draghi potrebbe accelerare sul QE per evitare conseguenze peggiori. Se ieri i rendimenti del decennale greco sono saliti di oltre 100 punti al 9,4%, l'ipotesi di una ristrutturazione del debito di Atene (data per certa nel caso di una vittoria di Syriza) li farebbe balzare a livelli insostenibili, riaprendo la strada all'idea di un'uscita dall'euro. Il varo di un QE (che implicherebbe la possibilità per la Bce di acquistare titoli di Stato) terrebbe bassi invece i rendimenti e darebbe ad Atene il segnale che l'Europa è disposta a concessioni pur di non arrivare a pericolose spaccature.

In realtà, spiega all'Adnkronos Holger Schmieding, capo economista di Berenberg Bank, "non sarebbe bene per la Bce prendere una decisione che potrebbe essere interpretata come 'politica': da sempre l'Eurotower deve fare i conti il rischio di aver fatto scelte su indicazioni politiche".

In realtà, a favorire una partenza anticipata del programma di allentamento quantitativo potrebbero essere gli ultimi dati macroeconomici: "Sono i numeri e non la situazione di un singolo paese che sembrano favorire l'idea di una decisione per il QE nella prossima riunione dell'Eurotower" aggiunge l'economista. "Noi, comunque, nonostante le elezioni anticipate in Grecia, continuiamo a stimare al 65% la possibilità di un varo a gennaio del QE e all'80% quella di una scelta a marzo".

Quello che conta, nella riunione del 22 gennaio, sembra essere comunque un 'segnale' alla Grecia, ma non solo, sulla possibilità di trovare nuove soluzioni. Oggi il Financial Times ricorda il 'nuovo corso' invocato da Matteo Renzi e - pur sottolineando come il premier italiano non abbia "il peso politico" per spingere l'Europa verso un 'new deal' alla Franklin Delano Roosevelt - riconosce la correttezza del "sentimento" contro un'Europa troppo tecnocratica e centralizzata.

Secondo il quotidiano britannico, nell'Eurozona "quello che deve cambiare è il modo in cui i paesi sono trattati come bambini ribelli: la gente - non solo nei paesi periferici ma anche in Italia e Francia, co-fondatori dell'UE, è stanca di ricevere lezioni".

Il riferimento diretto è alla Germania che peraltro - ricordava ieri sempre il 'Financial Times' "è stata il maggiore beneficiario in tempi recenti di una cancellazione del debito", con l'accordo post-bellico di Londra del 1953 con cui gli obblighi di Berlino furono in pratica azzerati.

L'idea di un nuovo haircut sul debito di Atene insomma deve essere accettata da tutti i partner europei (e questa volta coinvolgendo anche il settore pubblico) altrimenti la Grecia non si risolleverà più: almeno fino a quando resterà nell'Euro. E lo stesso commentatore del FT, poi, invitava i politici a smetterla "di essere ciechi sul fatto che l'enorme debito pubblico dell'Eurozona non sarà mai ripagato completamente".

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